Come la politica del governo Meloni ha rivoluzionato il settore del gioco online

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Le misure varate dal governo Meloni fra il 2023 e il 2025 hanno dato il via alla prima riforma organica del gioco a distanza in Italia. Con la legge delega n. 111/2023, il decreto legislativo 41/2024 e la nuova gara per le concessioni 2025, Roma ha riscritto le aliquote, la durata delle licenze, i requisiti tecnici e i presidi di sicurezza. Qual è il risultato? Un settore più centralizzato sotto l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) dove le regole puntano a spostare la domanda dal mercato grigio a quello legale, oltre che a finanziare il bilancio pubblico e a innalzare gli standard di tutela del giocatore.

Dall’urgenza di riordino al Decreto Legislativo 41/2024

Il Parlamento ha dato al governo i principi guida con la legge 111/2023, che inserisce il riordino dei giochi fra le priorità fiscali e impone dei tempi serrati per i decreti attuativi. Il risultato è lo schema del decreto legislativo n.116, trasmesso alle Camere il 19 gennaio 2024 e varato come D.Lgs. 41/2024 il 25 marzo. Quali sono le novità importanti che sono state introdotte?

  • Canone fisso di 7 milioni di euro all’atto del rilascio.
  • Introduzione di un prelievo del 3% sul margine lordo (GGR) destinato a un fondo sanitario e di ricerca sul disturbo da gioco.
  • Rafforzamento della vigilanza ADM e coordinamento con la Guardia di Finanza per contrastare il gioco illegale.

Il decreto è stato presentato come passaggio imprescindibile per sbloccare la gara sulle licenze in scadenza e per mettere ordine a un sistema fondato sulle proroghe dal 2022.

Contributi, aliquote e nuove concessioni: Come cambiano i numeri

Il nuovo canone ha creato una barriera economica selettiva per l’ingresso, mentre il prelievo extra ridisegna la ripartizione del margine. Secondo il bilancio ADM, la spesa complessiva nel gioco pubblico ha raggiunto 21,6 miliardi di euro nel 2024, con più di 28 mila controlli effettuati in un anno. Nello stesso periodo, la spesa per le scommesse online si è stabilizzata intorno a 1,6 miliardi di euro. A marzo 2025 la spesa nei casinò online è cresciuta del 16,3% su base annua, questo conferma quanto la domanda si stia spostando sempre di più verso il gioco online.

L’ADM ha pubblicato il 21 maggio 2025 un set di FAQ che chiarisce i tempi e le modalità della nuova gara. In pratica, gli operatori avranno sei mesi per implementare le misure di gioco responsabile prima dell’entrata in vigore completa del nuovo sistema.

Sicurezza digitale e tutela del giocatore nell’era post-pandemica

Oltre all’impatto fiscale, il decreto 41/2024 punta a innalzare la soglia della sicurezza tecnica. C’è l’obbligo delle certificazioni ISO-27001 per i server, il monitoraggio in tempo reale delle transazioni e le black-list centralizzate degli IP non conformi. Il cuore della riforma, però, è il pacchetto “Safe Play”, con i limiti di spesa configurabili, l’autoesclusione nazionale e le campagne istituzionali di informazione finanziate dal nuovo prelievo. L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo è quello di “semplificare l’esperienza legale e rendere marginale l’offerta priva di licenza”.

Quindi, ci saranno solo le piattaforme altamente certificate, ma si stannon inserendo anche dei nuovi format: i giochi instant-win, le slot con un jackpot comunitario e i tavoli live che integrano il reality show. Se sei interessato, scopri i nuovi casino online e fidati dell’opinione degli esperti che si occupano di selezionare i provider migliori e più affidabili per garantirti un’esperienza di gioco sicura e piacevole.

Impatto sul mercato: Spesa, investimenti e calo del gioco fisico

Il passaggio da una rete fisica iper-frammentata a un ecosistema digitale vigilato ha accelerato la migrazione dei flussi di gioco. Nel 2025 la spesa online è aumentata del 212% rispetto al periodo pre-pandemia, mentre gli apparecchi AWP nei punti vendita tradizionali hanno registrato un calo superiore al 20%. Possiamo ipotizzare che questa regolamentazione del gioco online possa portare molto flusso così da rendere il contributo fiscale stabile.

Per le aziende, che effetto ha questa riforma? In pratica, è come se ci fosse una corsa agli investimenti infrastrutturali. Bisogna fare l’adeguamento dei server, bisogna assumere i giusti profili per la cybersecurity e bisogna anche intrattenere delle partnership con i provider di pagamento conformi alle direttive anti-riciclaggio europee. Dall’altro lato, i territori che ospitavano le sale terrestri puntano a riconvertire gli spazi.

La politica della coalizione di centro-destra non ha introdotto un semplice innalzamento fiscale, ma una vera e propria combinazione di incentivi e di regole che ridefinisce tutta la filiera del gioco digitale. L’asticella d’accesso più alta concentra il mercato, la vigilanza centralizzata alza gli standard di trasparenza e le misure del “Safe Play” provano a prevenire i rischi sociali senza frenare l’innovazione. Se le nuove concessioni saranno operative entro il 2026, l’Italia potrebbe presentarsi come uno dei primi grandi paesi europei con un modello “cloud ready” di regolazione del gambling. Capace di unire in modo ottimale sia le entrate erariali sia la tutela del consumatore in un quadro molto stabile.

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