CONVEGNO A CAIVANO: No ad unioni civili equiparate al matrimonio, no ad adozioni gay, sfruttamento dell’utero della donna, sessualizzazione gender tra i giovani.

0
2112

IMG_0147_w

COMUNICATO STAMPA N. 2 (seguono atti del Convegno) a cura del Comitato La Famiglia Napoli

Grandi assenti, il sindaco di Cardito e quello di Crispano. I cittadini, indignati, chiedono le immediate dimissioni degli assessori alle politiche sociali e chiarimenti pubblici dei primi cittadini sulle politiche per la famiglia e i giovani.

Si alla tutela e promozione della donna, della famiglia, dell’infanzia e dell’adolescenza. Si ad una legge quadro per la famiglia e i giovani.

 CAIVANO – Napoli dice no alle unioni civili equiparate al matrimonio, no alle adozioni e allo sfruttamento dell’utero in affitto, no alla teoria gender tra i giovani, specie nelle scuole.

E’ quanto emerso dall’incontro “La Famiglia è questa: Padre, Madre, Figli. Difendiamola insieme!, organizzato dall’ente no profit E.PRO.C.A., presieduto da Raffaele Mugione, dal Comitato Napoletano Difendiamo i nostri figli, guidato da Antonio Mondelli, e dal Comitato per la famiglia Napoli, con l’adesione del Vicariato Diocesano di Aversa, che si è tenuto mercoledì 24 febbraio al teatro Caivano-Arte.

Al convegno hanno partecipato tutte le classi sociali: cittadini comuni, giovani, genitori, famiglie e anziani, sindaci, politici, magistrati, giornalisti, seminaristi, chiese, scuole, studenti, professionisti e imprenditori e commercianti; associazioni, club e motociclisti in prima linea per difendere l’onore e il valore della famiglia provenienti da tutta la provincia partenopea e dal casertano. Oltre 400 i partecipanti registrati, molti in rappresentanza di delegazioni di tutta la provincia di Napoli e Caserta.

Una legge per unioni civili omosessuali sarebbe addirittura una discriminante per la famiglia, cellula fondamentale della società” – ha spiegato il magistrato Domenico Airoma.

Linea chiara a favore della Famiglia Padre, Madre, Figli, finalizzata alla procreazione e alla trasmissione del nostro patrimonio genetico e culturale, anche per il sindaco di Caivano, Dottor Simone Monopoli. I figli? Il frutto di un atto d’amore tra l’uomo e la donna.

Particolarmente attivo e partecipe il pubblico (fino ad ora completamente disinformato sull’argomento, grave negligenza e responsabilità delle istituzioni pubbliche), concorda con i relatori che lanciano l’allarme di una manipolazione strumentale del disegno di legge Cirinnà.

“Occorre, quindi, fermarsi e riflettere insieme con un chiaro confronto democratico sulla delicata questione degli omosessuali che non possono imporre ad un bambino le proprie scelte”.

Relatori e pubblico sono stati particolarmente provati dai video che mostravano il business dello sfruttamento degli uteri in affitto, la degenerazione morale e sessuale con pedofilia, matrimoni a tre uomini, tre donne, le conseguenze delle unioni civili in altri paesi del mondo che si dicono moderni. Pericoloso assecondare mode e modelli.

“Per questo Napoli s’è desta per tornare ad essere, con l’Italia, faro di civiltà e di  diritto per l’Europa” spiega il coordinatore dell’incontro, Raffaele Mugione, che ha raccolto l’invito di Monsignor Loris Capovilla, segretario di San Giovanni XXIII. Lo stesso titolo del convegno “La Famiglia è questa: Padre, Madre, Figli” è stato affidato al presidente dell’E.PRO.C.A., ai ciclisti del CMV ITALIA e ai motociclisti della Solidarietà, gli Amici del Sabato Notte, personalmente dal Vicario di Papa Francesco, il Cardinal Angelo Comastri, che ha fatto pervenire agli organizzatori la Sua benedizione e il messaggio di famiglia del grande “Papa Buono” che fu innalzato alla Madonna dalla Sua cara mamma quando era ancora bambino.

Il Vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, ha spiegato a chiare lettere che “è necessario un dialogo serio e sereno sul disegno di legge delle unioni civili che non è una semplice proposta di legge ma una visione della vita. Viviamo in una società dove i giovani si rifugiano nel privato, hanno paura di amare e di pensare al futuro a causa della grave crisi economica che fa vedere un figlio come un problema e non come una gioia”. “Questo – esordisce il vicepresidente della CEI -ci umilia perché vuol dire che non siamo stati capaci a livello politico e sociale di sviluppare il senso del dono che è la vita”.

Per i relatori, il riconoscimento di particolari diritti agli omosessuali, non finalizzati alla famiglia omosessuale, devono avvenire senza una specifica legge che istituisca un nuovo genere di famiglia, anche subdolamente. Si rischia di classificare, così, i cittadini comuni in cittadini di serie B, dando un surplus di diritti agli omosessuali che diventerebbero di serie A.

Occorre, invece, una legge che tuteli e promuova la Famiglia e i bambini, che parta dai Comuni e si estenda a tutto il territorio nazionale. “I sindaci hanno un fondamentale ruolo nella difesa della famiglia e, soprattutto, nelle politiche educative e scolastiche del loro territorio – spiega Antonio Mondelli, resposabile provinciale del Comitato Difendiamo i nostri figli – per questo devono ergersi in prima linea per la difesa dei diritti dell’infanzia”.

In sintesi, la politica deve assolutamente sentire il popolo italiano sulla questione e non deve assecondare ma correggere pericolose mode e proteggere i cittadini per assicurarci il nostro futuro. “Nessuno può modificare l’equilibrio della natura, così come è stata creata, per assoggettarla a gusti e desideri sessuali. Imboccare questa strada significa, avviare un pericolosissimo e irreversibile processo di snaturalizzazione dell’uomo e della vita che deve seguire un cammino evolutivo e non involutivo”.

All’incontro hanno partecipato, esprimendo solide argomentazioni al proprio no alla legge sulle unioni civili, così come è strutturata: Alessandro Iovino, Presidente Christian House, Federico Iadicicco, Redattore di Notizie Pro Vita, Attilio Tamburrini, Delegato del Comitato Nazionale Difendiamo i Nostri Figli, il magistrato Domenico Airoma, vice presidente Centro Studi Rosario Livatino; l’Onorevole Marcello Taglialatela, Deputato del Collegio Campania, il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio della Provincia di Napoli, Senofonte Demitri, che ha portato il pensiero degli imprenditori che credono fermamente nel fondamentale valore della famiglia Padre, Madre, Figli; Carmen Iovine, responsabile provinciale de La Forza delle Donne. Entusiasmante l’intervento dell’avvocato penalista Ernesto Sica, dirigente nazionale di Gioventù Nazionale, che ha coinvolto i tanti giovani e i delegati politici in sala, provenienti anche da Roma.

ADESIONI E PARTECIPAZIONE. All’iniziativa hanno aderito: il Senatore Lucio Romano, vice presidente della Commissione Politiche Europee, che – impegnato in senato proprio per il voto della legge – ha fatto pervenire un saluto con il suo pensiero a favore della famiglia, il Senatore Gianmarco Centinaio, presidente del Gruppo Parlamentare del Senato; il Consigliere regionale Nicola Marrazzo, il Consigliere comunale di Napoli, Marco Nonno; l’avvocato Emilia Narciso, presidente del Comitato Provinciale CasertaUNICEF e Domenico Pesce, Presidente Comitato Provinciale Napoli UNICEF.

Significativa l’adesione dei parroci della forania Cardito-Caivano-Crispano che hanno fortemente ribadito il no disegno di legge, il si alla vita e alla famiglia.

Al convegno sono anche intervenuti l’ex sindaco di Caivano, Pippo Papaccioli, l’ex sindaco di Cardito, Biagio Fusco, l’assessore alla Cultura di Vico Equense, Mariella Cioffi, presidi e direttori didattici del territorio, numerosi altri politici, giornalisti ed esperti.

 I GRANDI ASSENTI. Vuote le sedie del Sindaco di Crispano, Antonio Barra, e del Sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, con i relativi assessori alle politiche sociali che hanno, addirittura, negato il patrocinio morale all’incontro sulla famiglia.

Dure le reazioni dei cittadini che accusano i primi cittadini di “ipocrisia” e di aver dimostrato di essere “ostaggio” di minoranze politiche irresponsabili che, pur di ubbidire a sterili discipline di partito, si sono macchiate di un grave atto di offesa e di mancanza nei confronti della famiglia sulla quale si erge la nostra natura e la nostra nazione. “Una grave mancanza di rispetto anche per gli illustri relatori e i cittadini ma, soprattutto, un atto fortemente irresponsabile che abbandona la famiglia da cui sono nati, a se stessa, consegna i loro stessi figli e i figli di tutti noi nelle mani di coloro che vogliono un futuro di degenerazione sessuale, di omosessualità, di sfruttamento della donna e dei bambini, di pedofilia, di sessualizzazione gender dei bambini”, commentano numerosi cittadini scandalizzati e indignati dell’accaduto che chiedono pubblicamente i nomi di tutti i politici.

Assenti anche la maggior parte dei consiglieri comunali dei tre comuni. Il pubblico ne conclude che i propri rappresentanti politici hanno scelto di appoggiare le innaturali unioni omosessuali al posto della famiglia così come è stata creata: una conclusione che, se dimostrata, contravverrebbe ai fondamenti del mandato conferito in sede elettorale.

Immediate le conclusioni degli cittadini che chiedono le dimissioni degli assessori al ramo e un immediato chiarimento pubblico delle politiche per la famiglia del sindaco di Crispano e di quello di Cardito, quelle famiglie che nel conferire il mandato elettorale hanno affidato il loro futuro e quello dei propri figli nelle mani dei propri sindaci.

I cittadini più moderati, invece, propongono di offrire una seconda possibilità ai propri amministratori pubblici chiedendo al Comitato per la Famiglia di organizzare un altro evento dove i sindaci Antonio Barra e Giuseppe Cirillo possano riscattarsi e chiarire pubblicamente la propria posizione a favore della famiglia Padre, Madre, Figli e delle politiche educative dei giovani con il respingimento di qualsiasi ideologia gender. A conferma e conclusione, si legge sul palco una slide di un bambino che cita: “Vorrei ricordare ai nostri politici che sono al servizio del popolo e non il popolo al loro servizio”.

Previous articleAlice nell’Italia delle meraviglie, spettacolo venerdì 11 marzo a Caivano
Next articleIn almeno 5000 per l’ultimo saluto a Genny ed Enzo
Francesco Celiento, giornalista dal 1997, diventa pubblicista a soli 22 anni scrivendo il suo primo articolo nel 1992. Inizia a collaborare con quotidiani come "Il Giornale di Napoli" "Il Roma", "Cronache di Napoli" come corrispondente locale di cronaca nera, bianca e sport. Può vantare diverse collaborazioni nel corso della sua carriera, con i giornali: "Napoli Metropoli", "Ideacittà", "Cogito", "Non solo sport", "Freepress", "L'orizzonte", "Città del fare News". Ha lavorato come addetto stampa del comune di Caivano (2004) e di Frattamaggiore (2006); si è inoltre occupato di rassegne stampa nel mondo della moda e dei concorsi di bellezza (Miss Italia, Miss Mondo). Collabora con il Giornale di Caivano dal 2015, anno in cui insieme a Pasquale Gallo, ha fondato il blog. Da pochi mesi è addetto stampa dell'osservatorio per la legalità di Scampia. Ha avuto diversi riconoscimenti alla carriera, come il Premio Giornalistico "Don Gaetano Capasso" e la menzione speciale, come giornalista locale, per il Premio Eccellenze di Caivano nel 2017.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here