Caso quindicenne in fin di vita: le prime ricostruzioni dell’accaduto

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Caso quindicenne in fin di vita: le prime ricostruzioni dell'accaduto

Caso quindicenne in fin di vita: le prime ricostruzioni dell'accadutoL’incidente che ha riguardato il giovane ucraino è avvenuto tra la notte di venerdì 14, ore 23,00 circa e sabato 15, nell’ex locale “Free Time” situato in una traversa di via Matteotti. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della Compagnia di Casoria, coordinate dalla procura di Napoli nord. Sabato mattina, i militari hanno effettuato un sopralluogo all’interno del locale ormai in uno stato di disuso, ricostruendo l’accaduto. Le indagini partono dalle dichiarazioni dei quattro coetanei del 15 enne ferito, che attualmente è in reparto di terapia intensiva dell’ospedale Santobono di Napoli, che erano con lui al momento dell’incidente.

Il punto di vista dei quattro coetanei del quindicenne ferito

Il loro amico sarebbe caduto da un’amaca che si trovava nel locale, battendo violentemente la testa a terra. Inoltre, gli stessi resisi conto che il lor amico, dopo l’urto, non dava più segni di vita, hanno chiamato con urgenza il 118. L’ambulanza è arrivata tempestivamente trasportando il ragazzo al Santobono.

La madre del giovane è stata avvertita da alcuni conoscenti e dopo essere arrivata all’ospedale, le è stata raccontata la versione dei fatti che non l’ha convinta, per tutelare i suoi interessi legali si è rivolta all’avvocato Angelo Pisani, il quale ha dichiarato che:”La gravità delle ferite non è assolutamente compatibile con una caduta da un’amaca. La verità potrebbe essere anche molto diversa“.

Esistono troppi interrogativi rimasti in sospeso, i carabinieri giunti sul posto hanno accertato che i ragazzi, per entrare nel locale abbandonato hanno scavalcato un muro di cinta molto alto, e di notte si sa, l’attenzione non può essere massima. In realtà, c’è da chiedersi come mai questi ragazzi, essendo tutti minorenni, a quell’ora circolavano liberi per le strade del centro storico di Caivano, zona esposta a diversi pericoli. Ma questa è un’altra storia.

 

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