Cesare Romano ringrazia e tenta di chiarire il giallo su nuovo Garante dell’Infanzia

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Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno inviato numerose mail, dandomi prova della loro stima, oltre che il dispiacere e la rabbia verso un sistema che non tutela le persone di minore età. L’elezione del nuovo Garante dell’Infanzia, sulla cui vicenda preferisco non esprimermi, denota un sistema in cui, per alcuni incarichi più di altri, si preferiscono giochi di poltrone a discapito, in questo caso specifico, dei minori.

Sarei stato lieto di passare il testimone a un candidato con i titoli, l’esperienza e la professionalità che tale incarico richiede, per la sua complessità e delicatezza, anche superiori ai miei. È stata selezionata una terna, senza per altro precisarne i criteri, considerazione questa che può essere fatta a seguito delle recenti constatazioni. Sono stato escluso da suddetta terna, nonostante il mio ben rinomato curriculum e la mia quasi trentennale esperienza. Ma non è a questo che si rivolge il mio sdegno. Il mio rammarico è che i criteri adottati sono ancora una volta quelli dettati dagli accordi politici e da interferenze di istituzioni esterne che esulano da tale incarico e con le quali, purtroppo, ho avuto dei dissapori.  Sempre per amore della verità.

Quale immagine abbiamo intenzione di promulgare dell’istituzione per la salvaguardia dei tanti bambini e bambine del nostro territorio? Ciò che più mi rattrista è l’essere stato surclassato da determinate persone, solo perché si possiede una diversa visione del mondo, che, comunque, in ogni circostanza concernente il mio incarico, ho passato sotto silenzio. Vorrei che la Commissione mi giudicasse solo ed esclusivamente per il mio operato. Ritengo di aver svolto il mio lavoro con l’unico scopo di salvaguardare l’interesse del minore, nonostante la manchevole collaborazione di coloro che in questi ultimi anni hanno puntato più ad una personalizzazione dei ruoli che non al supporto del mandato istituzionale. Se, pur conoscendo ogni singola azione che ho compiuto in questi cinque anni, ritenete che sia colpevole, siate liberi di farlo. Preferisco avere la coscienza pulita ed essere certo di aver mirato solo all’interesse delle persone di minore età e al perseguimento di regole e giustizia.

Alla prossima votazione legalità e trasparenza dovranno essere le basi su cui fondare poi la ricerca e la verifica dei requisiti dei candidati, non soltanto in base al curriculum ma anche sulla certificazione dei titoli e delle esperienze. È necessario, viste le ultime vicende, che siano resi del tutto noti, i nomi di chi stila la terna e ogni altra informazione utile, riservandomi, infine, il diritto di denunciare qualsiasi irregolarità, abuso, superficialità e incompetenza dovessero da questi emergere.

 

 

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