Passerella ciclabile non a norma a Venezia, ditta di Caivano indagata

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pista ciclabile ponte libertà
pista ciclabile ponte libertà

Nel giugno del 2016, la passerella ciclabile del Ponte della Libertà, aveva preso letteralmente il volo a poche settimane dall’inaugurazione, le tavole in legno sollevate dal vento e sbattute in mezzo alla strada sono risultate appena poco più che appoggiate alla struttura metallica. In un caso il bullone è stato trovato avvitato solo sul legno. Vano.

Ora, il pubblico ministero Federica Baccaglini s’ appresta a chiudere l’indagine su quel clamoroso sinistro, ipotizzando il reato di frode in pubbliche forniture a carico dei titolari dell’impresa che realizzò i lavori, la Boemio Costruzione di Caivano, nel frattempo fallita, e il reato di falso nei confronti dei professionisti pubblici e privati che seguirono l’atteso lavoro, ovvero il responsabile unico del progetto, il direttore dei lavori e il collaudatore dell’opera.

Come hanno fatto a non accorgersi di quanto approssimativa fosse stata la posa in opera?

Per la Procura ci sarebbe stata una loro corresponsabilità. Subito dopo che il fortunale aveva distrutto in un battibaleno la passerella, con un danno calcolato di oltre 40mila euro, la Polizia locale aveva subito certificato che molte delle assi non risultavano ancorate, mentre da progetto – aveva evidenziato il comandante Marco Agostini – ogni blocco di pavimentazione doveva essere assicurato con viti autofilettanti, che in alcuni casi sono saltate, in altre non sono state trovate.

Nei prossimi giorni la chiusura formale delle indagini, con il deposito degli atti e 20 giorni di tempo alle difese per presentare eventuali memorie o chiedere l’interrogatorio degli indagati. Quindi, la richiesta di rinvio a giudizio, sulla quale sarà chiamato ad esprimersi un giudice per le udienze preliminari.

Gli indagati potranno difendersi a giudizio, chiedere di essere processati con rito abbreviato (contando quindi comunque su uno sconto di un terzo della pena, in caso di condanna) oppure i difensori potranno verificare se sarà possibile accordarsi con la Procura per il patteggiamento della pena.

Boemio Costruzione di Caivano

A realizzare i lavori della pista a sbalzo era stata la impresa Boemio costruzioni di Caivano in provincia di Napoli. L’azienda nel maggio 2014 si era aggiudicata l’appalto di Avm con un ribasso d’asta del 20 per cento e un’offerta di 1 milione e 300 mila euro. Nell’aprile del 2016 la consegna al Comune, dopo il collaudo statico: per la Procura le responsabilità sarebbero state sia dei costruttori che dei tecnici che seguirono i lavori. Dopo l’intervento della stessa Boemio, la passerella era stata riaperta nel settembre del 2016.

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