Al Chiostro di Santa Chiara, “Tancrede e Crorinna” tratto da Gerusalemme Liberata

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La Biblioteca del Chiostro di Santa Chiara ospiterà La Compagnia Teatrale La Carrozza d’Oro con lo spettacolo “Tancrede e Crorinna: historia de guerra de ammorre e dde morte cuntata da Arsete”
Lo spettacolo è tratto da La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso e dalle traduzioni fatte nel ‘700 da Gabriele Fasano in lingua napoletana e da Carlo Cosentino in lingua calabrese.
Con gli attori: Alfredo Giraldi, Luana Martucci, Pasquale Napolitano. Alfredo Giraldi, tra l’altro, con la sua compagnia è stato colui che ha realizzato lo spettacolo delle marionette durante la Festa di Campiglione. Un artista ecclettico, versatile, che interpreta diversi ruoli.

LA STORIA DI TANCREDI E CLORINDA 

Clorinda e Argante hanno tentato con successo una sortita notturna nella quale hanno incendiato e distrutto la possente torre d’assedio dei crociati, servendosi di unguenti infiammabili preparati dal mago Ismeno: si apprestano a rientrare a Gerusalemme da una delle porte, incalzati dai soldati nemici, quando Clorinda si attarda a scontrarsi con un cristiano che l’ha colpita e rimane chiusa fuori. Mentre la guerriera si accinge a raggiungere un’altra porta approfittando dell’oscurità, è raggiunta da Tancredi che non la riconosce (la donna indossa un’armatura nera, diversa da quella consueta) e inizia un duello furibondo con lei, senza sapere che sta lottando contro la donna che ama. Il duello sarà senza esclusione di colpi e Clorinda avrà la peggio, anche se in punto di morte la guerriera chiederà di essere battezzata dal proprio uccisore e si salverà l’anima.

REGIA 
Pasquale Napolitano
Maschere di Miriam Va

QUANDO
Domenica 2 Giugno 2019 ore 10:30 e 11:30
presso La Biblioteca all’interno del Chiostro Maiolicato del Complesso Monumentale di Santa Chiara
Durata: 30 minuti

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
393 061 39 96 | 339 28 22 917

Note di Regia

“La guerra tra mori e cristiani è stata più volte giustificata per la presunzione da entrambe le parti di essere nel vero, eppure il Tasso stesso insinua il dubbio che questa netta distinzione tra “buoni” e “cattivi” non esista.

D’altra parte, chi non conosce la terribile storia di Tancredi e Clorinda? E quanti sanno della fortuna che ha avuto quest’episodio dell’altrettanta fortunata Gerusalemme Liberata del Tasso? E in quanti dialetti è stata tradotta, adattata allo spirito delle parlate locali! Il nostro racconto è cominciato dalla terra che siamo soliti calpestare, invece di ascoltare. Abbiamo imparato a farlo. Dovevamo. Abbiamo ascoltato l’eco dei suoni delle parole delle nostre terre che hanno raccontato la storia di Tancredi e Clorinda; l’abbiamo fatto spolverando vecchie traduzioni in napoletano, calabrese, riscoprendo le tradizioni dei cuntisti e dei maestri d’arme, riassaporando i canti rinascimentali e la polvere delle strade così cari ai Comici dell’Arte. Il lavoro è un punto d’arrivo, di partenza, un transito obbligato del nostro percorso e corrisponde al bisogno di raccontare storie a chi ha voglia di ascoltarle. A prescindere da età e latitudini.”

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