Nuovi dati sui pazienti oncologici della Terra dei fuochi

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Dopo tanti disastri ambientali, è lecito chiedersi quanti danni alla salute sussistono, dopo un aumento vertiginoso delle malattie oncologiche.

Dal 2010 al 2015, dal 2016 ad oggi

I dati presentati dai vari registri tumori riportano delle statistiche che sono poco rassicuranti. E’ noto che dagli anni 2010 al 2015, i tumori maggiormente diffusi erano al colon retto e alla mammella, a seguire al pancreas, all’utero e alla pelle.

Ma dal 2016 al 2019, i dati riportano una maggiore diffusione del cancro ai polmoni e alla pleura, al fegato, alla vescica e al cervello. Insomma più passano gli anni, più le malattie oncologiche colpiscono organi interni e si diramano spesso in metastasi.

La ricerca medico scientifica regala delle speranze ai malati, soprattutto con le nuove tecniche post operatorie, mirate alla completa riabilitazione del paziente in tempi piuttosto rapidi.

I dati sulle nuove tipologie tumorali sono stati pubblicati da alcuni ricercatori italiani, in seguito alla constatazione di elevati concentrazioni di metalli pesanti, come cadmio e mercurio, nel sangue di pazienti oncologici residenti nell’area critica, che oggi per convenzione definiamo Terra dei fuochi, ma che si estende ormai a macchia d’olio, rispetto alle concentrazioni nel sangue di individui sani.

Lo studio pubblicato sul Journal of Cellular Physiology

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Cellular Physiology, coordinato dal dottor Antonio Giordano, direttore dell’Istituto Sbarro di Ricerca sul Cancro della Temple University a Philadelphia e docente dell’Università di Siena.

In risposta a tali dati sono intervenuti anche i Medici di Famiglia della FIMMG Napoli:

“Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un aumento esponenziale dell’insorgenza e della mortalità della popolazione, a causa di patologie oncologiche nei pazienti provenienti dalla Terra dei fuochi”. Queste le parole del medico generale e segretario della FIMMG di Napoli, Corrado Calamaro, il quale commentando i dati evidenziati dallo studio suddetto, sostiene:

“Abbiamo constatato un incremento di tumori polmonari e della pleura, del fegato, della vescica e del cervello”.

 

 

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