Leggere allunga la vita. Il CoronaVirus ‘chiude’ le librerie…

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Fra le innumerevoli aporie, contraddizioni e incongruenze presenti nella infinita successione di D.P.C.M., decreti legge e ordinanze della Protezione Civile, segnaliamo una vera oscenità: la chiusura delle librerie.

Si sono lasciate aperte intere filiere produttive comprese quelle per la produzione di armi.

Si sono lasciate aperte le rivendite di tabacchi che certo non aiutano a contrastare il virus.

Si sono lasciati aperti i negozi di ferramenta, elettricità e materiale informatico e molte altre attività commerciali.

Possiamo accedere ai supermercati anche se rigorosamente distanziati e muniti di mascherina e guanti.

Le librerie sono state chiuse con una decisione inconsulta e affrettata. Si sa, la cultura è contagiosa. Eppure mai come in questo momento c’è di sapere, di conoscenze, d’informazioni.

In queste lunghissime giornate solo un libro può schiuderci nuovi orizzonti, trasportarci al di là delle anguste mura domestiche.

Aprire le librerie è un atto di civiltà!

Una misura necessaria per evitare una repressione culturale e un impoverimento della nostra democrazia. Le librerie, purtroppo, non sono un posto affollato.

Basterebbe applicare le stesse regole attualmente in vigore per quando andiamo a fare la spesa al supermercato.

Distanti, ma partecipi e unit nel comune sforzo di migliorarci.

 

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