Jerry morto in silenzio, dopo un’aggressione razzista. Ospitato a Villa Rachele

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Una vicenda che ci ricorda, quanto sia presente nella nostra cultura il razzismo e di quanto possa essere pericoloso, è quella che riguarda Henry Jerry Boakye, ucciso brutalmente senza un motivo con un pugno alle spalle alla fermata di un bus nel 2017.

L’aggressore sfuggì, e lo lasciò a terra paralizzato per sempre.  Proprio due giorni fa, Jerry è morto in silenzio, perché per la tristezza e la solitudine aggravata dalla pandemia, negli ultimi tempi si era lasciato andare. Non riusciva a mangiare, non dormiva, sbalzi di pressione, piaghe da decubito e delle analisi che purtroppo peggioravano.

Quando subì l’aggressione, all’epoca ne parlarono tutte le testate nazionali e diverse persone e associazioni decisero di prendersi cura di lui. Tra queste, Celestina Morando, che ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per permettere a Jerry di affrontare le spese e i costi delle terapie riabilitative. Oltre trecento persone hanno donato per sostenere la sua vita quotidiana.

Proprio a Caivano, Jerry è stato curato e sostenuto a Villa Rachele per ben due anni, dove è stato accolto con grande affetto.
Nonostante fosse rimasto invalido definitivamente, non ha ottenuto nessun sostentamento o pensione, e con le continue richieste, pare che l’avrebbe ottenuta il prossimo novembre, ma il giovane non ce l’ha fatta morendo senza nessun tipo di giustizia. Attualmente il suo aggressore è sotto processo e a difendere Jerry, c’è l’avvocato Hilarry Sedu.

 

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