Rabbia e delusione, i sentimenti che escono fuori dalla lettera di Raffaele Castaldo 31 anni, un padre di famiglia di Caivano, operaio con moglie e due figli piccoli, che ha inviato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Addirittura il capo famiglia chiede di essere arrestato insieme alla famiglia per continuare ad avere un tetto sulla testa. La casa venne costruita più di venti anni fa, in via Pietro Micca nei pressi dell’isola ecologica, fuori il centro abitato, una casa per la famiglia come si faveva, «abuso di necessità».
Preferisco il carcere, ma non finire in strada
«Meglio andare in carcere». Raffaele chiede al Presidente Mattarella di essere arrestato e scontare così gli 8 mesi per l’abuso edilizio di necessità. In cambio però chiedo che non venga abbattuta l’unica casa che abbiamo e non vengano messi per strada i figli e i parenti anziani e ammalati.
La famiglia rischia pure di perdere i figli
La Procura ha già dato incarico agli assistenti sociali di prendersi cura, quando la casa sarà abbattuta, dei figli di Raffaele. Una storia che miscela il dramma di tre nuclei familiari che negli anni hanno sempre pagato tutte le tasse e le giuste ragioni della legge.
La sospensiva, grazie all’avvocato Ambrogio Vallo
L’ordinanza di abbattimento dovrebbe essere eseguita il 29 marzo prossimo. L’avvocato Ambrogio Vallo, chiamato ad assistere i residenti, è riuscito a ottenere una sospensiva attraverso un «incidente di esecuzione», ma si tratta di un provvedimento temporaneo che non risparmierà l’abbattimento, a meno che non venga revocato considerando le situazioni di assoluta necessità. «Sono tutte brave persone umili — garantisce l’avvocato Vallo — che non hanno i mezzi per procurarsi un’altra abitazione, se non sarà raccolto l’appello di Raffaele Castaldo avremo l’ennesimo dramma sociale, infatti lo Stato non si prenderà certo in carico quelle famiglie per trovare loro un tetto».
