Reddito di cittadinanza dopo la crisi di governo: i possibili sviluppi

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Con la crisi di governo ormai dichiarata dallo scioglimento delle camere da parte di Mattarella, molti italiani si chiedono che fine faranno i numerosi bonus proposti dal Decreto Aiuti, ma soprattutto quale sarà il futuro del reddito di cittadinanza. 

Le dichiarazioni di Draghi

Stando alle ultime dichiarazioni di Draghi: “Il reddito di cittadinanza è una misura importante per ridurre la povertà, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro”. Così il presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza della misura del reddito, nelle sue comunicazioni sulla crisi di governo al Senato.

La legge di bilancio 2021 

Ancora nessuna informazione dettagliata sul futuro del reddito di cittadinanza, ma sicuramente ci sono numerose prove della sua garanzia, almeno fino al 2024. Bisogna, inoltre, precisare che con la legge di bilancio 2021, il governo Draghi ha deciso di rafforzare la misura del reddito di cittadinanza stanziando altri 4 miliardi di euro che si aggiungono fino al 2029, per poi stabilizzarsi dopo il 2030, introducendo delle misure atte a limitarne gli abusi.

Crisi di governo: a rischio povertà molti italiani 

Per saperne di più, dovremo aspettare la costituzione del nuovo governo e comprendere le modifiche che saranno apportate allo strumento che per ora ha garantito agli italiani una risorsa indispensabile per sopravvivere. 

Sicuramente, la crisi di governo rischia di penalizzare i cittadini e le imprese più fragili, i redditi bassi e alcuni settori produttivi più esposti al caro vita e al rialzo dei prezzi energetici. 

Ritornando alla questione del reddito di cittadinanza, la parte più debole della misura è legata all’attivazione verso un’occupazione di chi percepisce il sussidio. Ma con un’inflazione sopra all’8% c’è anche il rischio che dilaghi la povertà assoluta il prossimo anno: quindi bisognerà aggiungere altre risorse, più che cancellare il reddito. 

Gli aiuti e i sussidi 

Ci sarà di sicuro un nuovo decreto Aiuti da almeno 10 miliardi. Dovrebbe arrivare nei primi giorni di agosto, assicura Draghi, e consentire la proroga di alcune misure, come gli sconti in bolletta per le famiglie e i crediti di imposta per le imprese gasivore ed energivore.

Prima del voto di fiducia al Senato e la fine del governo Draghi, il Mef studiava anche la possibilità di azzerare l’Iva sui prodotti del carrello della spesa, proprio per sostenere i consumi degli italiani poveri sui quali l’inflazione pesa tre punti più dei ricchi. Come pure di raddoppiare il bonus da 200 euro. Misure ora sospese e incerte.

 

 

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