Napoli e quel particolare legame con numeri e scaramanzia

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Napoli è forse uno dei luoghi per eccellenza in cui magia, superstizione e scaramanzia si intrecciano tra loro. Un esempio,  probabilmente tra i noti, può essere ricollegato alle credenze popolari in relazione al venerdì 17 ritenuto spesso il giorno più sfortunato dell’anno (ormai questa superstizione ha però superato i confini campani e non si ritrova perciò solo a Napoli).

Tale credenza trova corrispondenza anche nella smorfia
napoletana, una particolare versione della classica tombola: il numero 17 significa infatti disgrazia. Alla base della credenza vi sono però ragioni di tipo storico, una legata alla religione e l’altra riconducibile all’antica Roma.

Per quanto riguarda il primo caso, il venerdì è considerato un giorno nefasto perché coincidente con la morte di Gesù; a proposito invece della seconda ragione, nella Roma antica erano numerose le iscrizioni mortuarie VIXI (vissi), un anagramma di XVII, che rappresenta la trascrizione di 17 in numeri romani.
I numeri ed il loro significato sono una parte importante della cultura popolare napoletana e ritornano puntuali anche a proposito della tombola. I 90 numeri della Smorfia napoletana hanno una quantità di significati che supera i 3000, oltre i canonici 90 attribuiti nella tradizionale tombola. Questo perché ogni vizio e virtù viene associato ad un numero, così come i sogni, che possono in tal modo essere interpretati.

L’interesse costante verso i numeri ed il loro significato nascosto si riscopre utile anche per altri giochi come il Lotto ma non solo. Uno studio accurato di numeri e statistiche della roulette rappresenta un ulteriore modo per impiegare l’analisi condotta su cifre e significati intrinseci.

L’attenzione legata ai numeri si lega anche ad un altro aspetto fondamentale all’interno della città napoletana, la passione calcistica. In particolare, è il numero 10 ad essere associato per eccellenza al calcio, più precisamente a Diego Armando Maradona: la Smorfia napoletana, fin dal 1987, ha associato questo numero all’asso argentino che ha portato a livelli altissimi la squadra di Napoli.
Tra gli oggetti maggiormente utilizzati per scacciare sfortuna e malocchio si ritrova il celebre corno, di colore rosso e presente in tutte le dimensioni in tutto il territorio cittadino.

In modo particolare, la via simbolo è quella di San Gregorio Armeno, dove sono presenti celebri artigiani noti in tutto il mondo per lacreazione di queste tipologie di amuleti, oltre che delle altrettanto note statue del presepe, con personaggi tradizionali e altri derivanti dalla cultura e dal mondo contemporaneo. Il corno, altresì noto come O’ Curniciello in dialetto napoletano, deve avere precise caratteristiche secondo il detto popolare: rigido, storto e con la punta; inoltre, per far sì che abbia valore come amuleto, non deve mai essere comprato ma solo ricevuto in  regalo.

Il corno è l’oggetto più celebre ma non è di certo l’unico e sono numerosi gli articoli di uso comune che vengono investiti di poteri particolari e capaci di portare fortuna o meno, a seconda dei casi. Ne sono un esempio lo specchio e le scale. Nel caso del primo oggetto, viene sempre associata la credenza relativa ai 7
anni di sciagura nel caso in cui se ne rompa uno, leggenda presente non solo a Napoli per la verità. Lo stesso o quasi a proposito delle scale: passarci sotto porta sfortuna e tutti, almeno una volta nella vita, hanno effettuato un cambio di direzione pur di non attraversarla.

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