Via Puccini: dopo lo scoppio assordante… il silenzio tombale

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CAIVANO – Dopo lo scoppio assordante… il silenzio tombale, è quello che sta accadendo adesso, dopo l’esplosione del palazzo a Via Puccini, avvenuta tre mesi fa.

In seguito alla morte della signora Rita Grimaldi, avvenuta il 17 Aprile, lo scoppio c’era stato infatti il 25 Marzo (Venerdì Santo) dove l’anziana aveva riportato delle ustioni gravi (60 % del corpo),  l’edificio è stato sequestrato dalla Procura di Napoli Nord. Adesso si sta indagando sulle responsabilità dell’accaduto.

Per capire le condizioni attuali, i magistrati inquirenti hanno modificato il reato ipotizzato, in disastro ed omicidio colposo a carico di ignoti. 

Per quanto riguarda le condizioni degli ex residenti dell’edificio, sappiamo che Pasquale Castricato, dopo essersi risvegliato dal coma, adesso sta meglio ma è ancora ricoverato all’ospedale Grandi Ustioni ‘Bufalini’ di Cesena. I medici sostengono che per riprendere completamente l’uso delle mani (ustionate e ricostruite con chirurgia plastica) saranno necessari altri due anni. Intanto, il suo percorso di fisioterapia continuerà anche a Caivano, probabilmente tra qualche mese.

Ci sono dei cambiamenti in atto per la mia famiglia, abbandoneremo questi palazzi ed i miei saranno trasferiti in un altro appartamento – così sostiene il figlio di Pasquale, Vincenzo Castricato – Per quanto riguarda la situazione dello stabile, è tutto fermo, ho coinvolto un mio legale, come anche altre famiglie del resto, per cercare di ottenere almeno il minimo consentito, come poter andare a prendere le mie cose rimaste ancora lì in quella casa.

Alla domanda:”Ci sono stati dei furti?”, Vincenzo ha risposto:”Ci sono stati subito dopo l’esplosione, ma si tratta di pochi euro e del cellulare di mio padre, molto probabilmente si saranno persi durante lo scoppio. Per il resto non lo so, perché non salgo in quell’abitazione ormai da tre mesi“.

Alcune attività commerciali hanno deciso di cambiare radicalmente, da un lato, i proprietari del “Bar Zeus” hanno ristrutturato il bar riprendendo a lavorare, dall’altro, il proprietario del negozio “Il Mondo Marino“, Giuseppe Pavolino, è stato costretto a chiudere l’attività per un danno che di oltre 22.000 euro.

Ci sono ancora dubbi sulla dinamica dell’incidente. Parlando con uno dei proprietari dell’edificio, possiamo dire che tutto è nelle mani della Procura di Napoli Nord ed il magistrato farà il suo lavoro. Troppe allusioni sui probabili responsabili dell’accaduto, troppe illazioni, troppe contraddizioni.

Nessuno sa come muoversi appellandosi alle istituzioni esterne, ognuno si organizza come meglio può. In tutto questo marasma, il sindaco e la sua giunta restano quasi estranei all’accaduto. Nessun iniziativa di sostegno.

Ma cosa è accaduto quella sera del 25 Marzo?

Riprendiamo una parte dell’intervista, pubblicata su Voxnews, le parole di Vincenzo Castricato:

Ero appena sceso da casa dei miei, all’incirca alle 20.10, mi trovavo nell’edificio di fronte, dove attualmente risiedo. Mia madre e mio padre erano in casa, non c’erano i nipotini, e mia sorella mi ha raggiunto dopo un po’. Nel frattempo, i miei genitori sono stati allertati da una condomina che urlava avvertendo le persone a scappare, per via di un odore fortissimo di gas che avvertiva dalla sua abitazione – sono sette gli appartamenti, più due uffici commerciali, in quel momento, per fortuna poche le persone rimaste a casa perché molte stavano seguendo la processione della Via Crucis – mentre scendevano le scale mio padre e mia madre sentivano un rumore stranissimo proveniente dall’appartamento al primo piano, come acqua che scorreva, solo dopo hanno capito che si trattava probabilmente di gas liquefatto”.

Mentre i coniugi Castricato scendono le scale, capiscono che c’è una signora anziana rimasta intrappolata nella sua abitazione che non riesce ad aprire la porta e Pasquale l’aiuta a venir fuori; mentre tutti scendono le scale, Pasquale si accerta che la donna sia ancora tra di loro, ma non la vede.

La povera donna non riesce a tenere il passo di tutti, così Pasquale torna indietro per soccorrerla. Riesce a metterla in salvo, ma all’improvviso un boato… e poi il terribile scoppio.

Non si è trattato di nessun falso contatto, né di una bombola gpl, ma di una fuga di gas metano dal condotto centralizzato che ha devastato tutto. In poco tempo, il gas ha acquisito volume notevole invadendo i due appartamenti, perché nel momento in cui è stata aperta la porta dell’appartamento interessato, ha devastato anche gli ambienti circostanti.

C’era una forza incredibile in quell’onda d’urto, sembrava di avere a che fare con una forza enorme che ti trattiene… Continua, Vincenzo Castricato nel suo racconto impressionante, ricco di particolari:

“Era micidiale la potenza con cui siamo stati travolti, abbiamo avvertito l’onda d’urto che ci ha risucchiati, mio padre è stato travolto sia dalla stessa che dall’esplosione. Ecco il motivo delle sue ustioni che hanno subito compromesso la sua vita.

Il figlio Vincenzo, unico referente del padre Pasquale, sostiene che il padre sia stato travolto dall’onda d’urto, riportando delle ustioni. Non è ancora chiaro come queste abbiano interessato soprattutto le mani del signore, probabilmente intenzionato a spegnere la fuga di gas, il punto è che non si conosce la dinamica effettiva dell’incidente e gli interrogativi restano sempre più sospesi…

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