“Per amore del mio popolo, non tacerò” (Don Peppe Diana)

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Ho ascoltato l’appello di Don Maurizio Patriciello a “Striscia la Notizia” a proposito dello scempio perpetrato a danno di due strutture, che un tempo erano il fiore all’occhiello del Comune di Caivano: il centro sportivo e il teatro “Caivano Arte”.

Per coloro che lo ignorano o che lo hanno dimenticato, voglio ricordare che questo meraviglioso polo dello sport e della cultura, costruito con i fondi del terremoto dell’80, rimasto intatto per circa 10 anni grazie alla vigilanza di un attento custode, che conobbi, e, in qualità di sindaco, ringraziai personalmente per la meritoria opera di manutenzione e di conservazione svolta, fu inaugurato e offerto alla fruizione non solo dei cittadini di Caivano, ma di tutto il territorio, alla fine del secolo scorso: 

A dicembre del 1998, il teatro, a settembre del 1999, il centro sportivo. 

Il primo spettacolo del teatro fu un meraviglioso coro gospel, che segnò l’inizio di importanti stagioni, che videro avvicendarsi sul palcoscenico di Caivano Arte compagnie di grande spessore, anche nazionale e diede l’opportunità, pure ai cittadini meno abbienti, di assistere con solo due mila lire, in aggiunta ai contributi concessi dal Comune di Caivano in occasione di festività natalizie, alle varie cantate di pastori, e agli spettacoli di Peppe Barra e Lina Sastri. 

 

Tale struttura diede, inoltre, la possibilità a tante scuole, tra cui l’Itis Morano e il liceo Braucci, di cui si ricordano ancora gli ottimi lavori teatrali degli alunni, sotto l’abile regia della compianta professoressa Anna Montanaro, di presentare ad un folto pubblico i loro spettacoli, di accogliere personalità come Maria Falcone, Padre Massimo Rastrelli e tanti illustri personaggi della scuola, della società civile, della politica e delle forze dell’ordine. 

Di grande spessore erano anche le rassegne cinematografiche e teatrali dedicate alle scuole, che rappresentavano un’occasione preziosa di arricchimento culturale. 

Per non parlare del centro sportivo, inaugurato a settembre nel 1999, alla presenza di migliaia di persone, che potettero ammirare non solo le strutture sportive, ma anche l’immensa area di verde attrezzato. 

Stemmo col fiato sospeso fino ai giorni precedenti l’inaugurazione, come ben ricorderà l’attuale sindaco, allora assessore alla cultura e allo sport, per i continui ricorsi di un’associazione sportiva di un comune vicino, ricorsi patrocinati, tra l’altro, da qualche politico locale. 

Tale centro, il più grande di tutta la provincia di Napoli, famoso no solo per la piscina, ma per i campi di calcetto, di tennis, di pallavolo, di bocce, per le piste di atletica, per il salto in lungo, in alto ed altre meraviglie, ora appare tristemente e barbaramente vandalizzato.

Quanta tristezza!!!

Ho ascoltato le parole del sindaco, cui certamente non vanno addebitate le responsabilità di tanto scempio, il quale è sicuramente animato da tanta buona volontà e per il quale sarebbe motivo di vanto ed orgoglio il ripristino di queste meraviglie. 

Mi preoccupa però moltissimo l’attuale teatrino della politica a Caivano; ho l’impressione che all’apice degli interessi dei nostri amministratori non ci sia il bene comune, ma, nel migliore dei casi, il proprio particulare politico; meschini calcoli di potere, di cariche, di assessorati, stanno bloccando i lavori del Civico Consesso e stanno contribuendo all’ulteriore degrado di una realtà già invivibile e seriamente compromessa. 

Si diano tutti una smossa, maggioranza ed opposizione, e si adoperino fermamente con onestà intellettuale e rettitudine d’intenti per restituire alla collettività queste opere meravigliose, che tanto sono costate, in termini economici allo Stato, e quindi a noi tutti e hanno richiesto tanto sforzo e tanto impegno all’amministrazione dell’epoca da me guidata, di cui è ben memore l’attuale sindaco Enzo Falco.

Facciamo in modo che la legalità riaffiori “da una piscina non più vuota” ma risonante delle allegre voci dei bimbi. 

 

 

3 COMMENTS

  1. Cara Franca purtroppo l’attuale maggioranza non si mostrata all’altezza dei bisogni del paese. La stessa composizione della stessa, fa pensare più a strana cosa di famiglia che a una alleanza fondata su progetti comuni- Sarebbe meglio tornare alle urne e far esprimere il popolo sul proprio destino.

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