Il sindaco Monopoli sfiduciato non si dimette come lo scorso anno. Ma la coerenza???

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Non si conosce il significato della parola coerenza, specialmente in politica, dove sono pochi quelli che restano con una rispettabilità, purtroppo quello detto oggi non varrà domani e non esistono fili logici.

A Caivano persiste una grossa confusione politica, caos allo stato puro, dove un’ amministrazione con a capo il sindaco Monopoli stenta a governare, poche cose fatte insieme alla sua giunta di alto profilo tanto voluta e nulla più. Non si contano nemmeno più le volte che si è tentato di fare un Consiglio Comunale, non si discute più, tutto fermo.

Ma il passo successivo resta sempre congelato, il primo cittadino ha sempre detto e dichiarato che senza maggioranza non avrebbe fatto il sindaco dei caivanesi, ne diede prova il 18 luglio 2016, quando si sentì sfiduciato in Consiglio Comunale e il giorno dopo presentò le dimissioni.

Quel martedì dopo le dimissioni con una missiva presentata al protocollo del Comune spiegava “Questa mattina, come promesso, mi sono dimesso al protocollo del Comune. Adesso valuteremo se ci sono i numeri in maggioranza per continuare la rivoluzione che abbiamo iniziato dodici mesi fa, senza ribaltoni e con la consapevolezza che chi non ha voglia di assumersi le responsabilità dell’interesse collettivo e intende semplicemente considerare il ruolo di consigliere comunale di maggioranza come uno strumento esclusivo di gestione non potrà trovare spazio nella mia squadra”. Scrisse così su Facebook la sera prima il sindaco di Caivano Simone Monopoli:  ‘Chi in un anno di amministrazione non ha dimostrato di essere in linea con le regole ed in principi di buon governo e di discontinuità è fuori dalla maggioranza senza possibili mediazioni. Il mio appello va alle forze sane della mia coalizione che vogliono continuare questa fase di rivoluzione e di interesse collettivo. Domani mattina, dopo quanto successo, mi dimetterò. Se avrò i numeri nonostante metterò alla porta quelle che reputo “zavorre”, continueremo più forti di prima. Altrimenti si andrà al voto. Senza compromessi e senza “ribaltoni”. Se il cambiamento di Caivano deve passare per un’altra elezione, non ho timore di tornare davanti alla città e chiedere un voto ad un sindaco che non sarà mai sotto ricatto e ad un progetto politico-amministrativo e ad un paese che non saranno mai sotto ricatto di chi pensa che la politica sia rappresentata dal primato dell’interesse personale e di parte. I cittadini sapranno, ancora una volta, distinguere chi vuole governare per garantire l’interesse collettivo e chi, invece, continua a pensare solo al soddisfacimento degli interessi privati. Ora più che mai‪ #‎tuttaunaltrastoria‬“.

Il sindaco aveva anche aggiunto: “Non ho paura di ritornare al voto e di sottopormi al giudizio dei caivanesi  in quest’anno di amministrazione abbiamo lavorato con il massimo impegno senza soluzione di continuità, assicurando tra l’altro anche lo svolgimento di gare di appalto europee per l’affidamento dei vari servizi comunali, comprese quelle relative a raccolta dei rifiuti, mensa scolastica e servizio di ricovero, cura e mantenimento dei cani randagi”

Poi il 5 agosto 2016, come spesso accade in politica, le dimissioni vengono ritirate con una missiva al Presidente del Consiglio Comunale, al Segretario Generale e al Prefetto di Napoli, dichiarando sempre sulla propria pagina Facebook: “ho ritirato le dimissioni dopo aver verificato il sostegno della coalizione di governo e la volontà di continuare per procedere all’attuazione del programma di discontinuità di risanamento del Comune. È allo stesso tempo evidente che pubblicamente affronteremo i temi del rilancio che chiuderanno la fase di verifica interna”.

Quello è stato il ‘primo’ Monopoli, il ‘secondo’ invece è quello degli ultimi sei mesi. Non si capisce se il sindaco è troppo legato ad una poltrona tanto desiderata oppure tanto preso dal lavoro non si è accorto che non ha più maggioranza e non riesce a governare da diversi mesi.

Perchè dodici mesi fa si dimise, mentre ora attende la ‘sua ora’ politica in silenzio (Silence), non parlando nemmeno quando si apre il Consiglio Comunale per qualche minuto? (Facendolo poi sui social)

Come già detto questa è politica, non deve avere un filo logico, ma …

 

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