Dossier su Caivano, la politica e la società dal 2015 ad oggi

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APPROFONDIMENTO SOCIOLOGICO

Non esistono scuse quando si parla di idee estremiste in politica, la storia ci insegna che certi errori non vanno perdonati. La società moderna e le notizie di attualità ci lasciano interdetti su come invece il passato si stia ripetendo per chi non lo conosce abbastanza.

Il caso europeo

Oggi esistono degli estremismi ibridi in politica, che lasciano interdetti molti studiosi e analisti. La Germania ha dato prova che la storia nell’ordine delle idee è totalmente negazionista. Durante le elezioni presidenziali, il 12,6% delle donne e degli uomini al voto, ha scelto Alternativa per la Germania, un partito politico tedesco di estrema destra. I suoi militanti sono dei nostalgici di Hiltler ed è giusto dircelo senza fronzoli, sono xenofobi. Nonostante tutto, hanno ottenuto ben 94 seggi.

Il “populismo destriano” ci sta sfuggendo di mano. Sembra strano che le guerre accadute, i disastri nucleari e gli stermini non siano riusciti ad arrestare l’assolutismo. Invece, qualsiasi sociologo che si occupa di mutamenti sociali potrà dirvi il contrario. La storia si ripete tutte le volte in cui è fondamentale un’innovazione, un cambiamento. L’economia si trasforma, la società si adegua. Si, però esistono i principi morali e i limiti umani, molti non lo sanno o non lo vogliono comprendere.

Il problema è esteso anche in Italia, come quando nascono movimenti eversivi come Forza Nuova che diventano capaci di gestire delle masse che da semplici folle diventano una maggioranza rappresentativa… Il potere delle minoranze, come diceva Moscovici, si sta attuando. Il “mitico” esperimento del Nazismo sull’assoggettamento della persona probabilmente assume vesti nuove, catapultate in uno scenario del secolo post moderno, dove un uomo diventa lo Stato e i cittadini, i sudditi.

L’approccio micro-sociologico in una media periferia del napoletano

Un discorso simile possiamo farlo in termini micro-sociologici, quando ci riferiamo a delle piccole province del napoletano, come Caivano. Un paese abbandonato a se stesso, una realtà difficile da gestire che da giugno 2015 a settembre 2017 ha avuto un’amministrazione che ha fatto molti errori nella gestione della “cosa pubblica”.

I danni sono stati incalcolabili.

Le cause sarebbero da ascrivere ad una scarsa esperienza del sindaco e della sua giunta. In realtà, la situazione che proprio non amo descrivere, ma che corrisponde alla verità è che Caivano ha sposato ideali di Forza Nuova, per sorreggere una “no-man land”.

Si tratta di un paese dilaniato dalla camorra e dall’incivilità I cittadini sono stanchi e vivono senza controllo. Applicare valori estremisti in una terra offesa e derisa, quasi violentata, è come gettare della benzina su di un rogo tossico. Il quadrilatero di terra che ospita Caivano fa sempre parte de la Terra dei fuochi, solo che a volte questo discorso sembra essere accantonato.

Per sanare una terra violentata, occorre dolcezza, non ulteriore aggressività. Purtroppo ciò non è accaduto.

Il periodo d’oro di Simone Monopoli: la campagna elettorale

Quando si parla di idee, siamo ancora nel mondo platonico, ma quando si parla di fatti, allora dobbiamo un attimo cercare di capire come siano andate le cose. Simone Monopoli ha gettato le basi, durante la sua campagna elettorale, di una nuovo corso storico per Caivano, annunciando “la liberazione” della città dagli usurpatori.

Il suo impegno nella campagna elettorale è stato forte, vincente, anche abbastanza vistoso. Era circondato da numerosi validi alleati, da persone che lo hanno sostenuto in una battaglia atta a debellare gli scempi della sinistra decadente, così come più volte definita dallo stesso, un esercito di prodi combattenti. Si proponevano idee congrue e “gentili”.

I punti del giorno venivano sintetizzati in questa lista:

1. Testimoniare la volontà reale di operare in discontinuità col passato!
2. Operare un serio e radicale risanamento delle disastrate finanze del nostro paese.
3. Operare per la sicurezza nel paese: lotta alla macro e alla micro criminalità, promozione di una cultura della prevenzione e della legalità unitamente al rispetto della “cosa pubblica”.
4. Installazione di apparecchi di video ed audio sorveglianza, con telecamere “protette” in punti strategici del paese, chiedere un incremento della presenza delle forze dell’ordine.
5. Riqualificazione dei quartieri popolari del dopo terremoto come il Parco Verde e IACP
6. Manutenzione periodica di strade (prevedendo il rifacimento del manto di alcune di esse, soprattutto in riferimento a quelle periferiche), con regolari interventi di spurgo fogne e caditoie.
7. Installazione di giochi a norma gratuiti e in sicurezza per bambini in villa comunale con animazione nei giorni di festa comprese le domeniche.
8. Prevedere la realizzazione di una nuova villa comunale più ampia e più attrezzata con impianti per atletica.
9. Lotta alla dispersione scolastica ed aumento del tempo prolungato nelle scuole con l’ausilio di progetti, con personale qualificato, che propongano attività mirate per incentivare anche il ritorno riqualificato a quelle arti e mestieri che stanno ormai scomparendo (come l’agricoltore, il falegname, l’elettricista, l’idraulico, il fabbro, la sarta e la ricamatrice, il parrucchiere, il piastrellista, il costruttore di strumenti a corda con materiale naturale, l’orafo ecc.).
10. Aperture asili nido comunali a tempo pieno per bambini dai 0 ai 5 anni.
11. Impegnare con progetti specifici le persone anziane (gli ultra 65enni) che sentono di poter ancora dare un valido contributo in attività utili alla collettività e per il sociale.
12. Potenziamento dei servizi sociali con l’assunzione di personale qualificato.
13. Attivazione di un numero verde del Comune direttamente collegato con i vigili urbani del territorio.
14. Attivazione della Rete Wi-Fi libera e copertura wi-fi dell’intero territorio comunale.
15. Abbattimento delle barriere architettoniche nel paese prevedendo percorsi sicuri anche lungo le principali direttrici viarie.
16. Redazione di un nuovo PUC Piano Urbanistico Comunale.
17. La salute dei cittadini va sempre salvaguardata a cominciare dalla raccolta differenziata porta a porta e la gestione dei rifiuti prodotti. La raccolta dovrà essere effettuata 7 giorni su 7 (compresa la domenica e i festivi).
18. Protocollo d’Intesa con le realtà produttive presenti nella Zona Industriale di Caivano per l’attuazione di stage, allo scopo di incentivare l’inserimento della componente giovanile nel mondo del lavoro.
19. Istituzione di una navetta gratuita che porti gli studenti da Caivano alla stazione di Frattamaggiore.
20. Realizzazione di un servizio mensa per i più poveri.
21. (Mobilità/parcheggi/ambiente) Istituzione di un servizio efficiente del trasporto comunale con il ripristino del servizio “navetta”, con particolare attenzione alla comunicazione con le periferie.
22. Reclutare una o più figure professionali (o consulenze occasionali) per il buon uso dei fondi europei in modo da realizzare diversi progetti di varia natura. Migliorare l’utilizzo dei fondi strutturali destinati alle aree ( fondi FAS, POR, FESR, FSE).
23. Costituire un nucleo di esperti per organizzare un piano di recupero e di sviluppo commerciale che comprenda le attività delle piccole e medie imprese, e che preveda incentivazioni per un rilancio globale che vada dal settore primario (p. es. istituzioni di cooperative agricole) al terziario.
24. Promuovere il recupero di siti culturali di particolare interesse.
25. Istituzione del reddito di cittadinanza.
26. Completamento e consegna dei loculi del cimitero.
27. Edifici acquisiti a patrimonio comunale. Ricognizione puntuale degli immobili acquisiti, verifiche e accertamenti tecnici; atto d’indirizzo generale politico-amministrativo, per gli uffici preposti, contenente le linee guida per la destinazione e la gestione degli immobili acquisiti;adozione di un sistema tariffario per la definizione delle indennità di occupazione e della sanzione per l’occupazione maturata,in cifra forfettaria.
28. Riapertura e corretta fruizione del campo sportivo “E. Faraone”, in modo che ritorni a rappresentare il fulcro dell’attività sportiva di Caivano.

I cittadini hanno creduto alle sue parole, a tal punto da aver ottenuto un largo consenso. Avrebbe vinto, in ogni caso. Ecco il risultato delle elezioni:

A giugno 2015, Simone Monopoli con lista Idea Nuova (appoggiato dal partito di maggioranza Forza Italia) vinse con 8867 preferenze (58,74 %) rispetto all’avversario Luigi Sirico (Partito Democratico) con 6102 voti (41,26%). I dati ufficiali dimostrarono che alle urne si presentarono 14.789 elettori, Monopoli ottenne 2585 voti in più.

Il 18 settembre 2017, il sindaco è stato sfiduciato dalla sua maggioranza. Il giorno dopo, il prefetto di Napoli ha nominato il commissario Vincenzo De Vivo, con un sub-commissario per reggere le sorti del Comune di Caivano, Massimo De Stefano.

Dal 2015 al 2017

Cos’è cambiato dopo che è stato eletto? Un cambio di amministrazioni, di giunte tecniche, di persone al potere senza controllo. Il problema della sua politica è da ascrivere ad ideali e valori contrapposti, di concetti che parlano di democrazia, ma sanno di violazione delle libertà individuali e collettive. Tutti sono entrati nel girone delle accuse, come “le passate amministrazioni”, la stampa taciuta ed offesa, umiliata e addirittura denunciata, i cittadini messi gli uni contro gli altri, fino ad accusare i suoi stessi consiglieri di maggioranza, che poi lo hanno sfiduciato.

Dopo aver dichiarato il dissesto finanziario, ecco i numerosi effetti della “spending review”:

Tagli a servizi di beni di primaria importanza: bambini senza riscaldamento; strade dissestate; aumento TOSAP; aumento TARI 2018; circa 250000 €/anno di spese destinate alla giunta tecnica senza aver ottenuto un risultato concreto; beni comunali senza cura; il servizio di trasporto per i diversamente abili tagliato; mancato accesso ai fondi europei per l’efficientismo energetico; mancata politica per il commercio; mancata approvazione del P.U.C.; abbassamento della percentuale di differenziata.

Il disagio è stato esteso a tutti i settori:

  • Economia (Dissesto finanziario dichiarato)
  • Ambiente (TARI: i conti non tornano)
  • Società (Politiche integrative e assistenziali: quale futuro?)
  • Controllo e sicurezza (Lo strano caso di lavoro dei vigili urbani)

Economia – Dissesto finanziario dichiarato

In un mio articolo pubblicato su www.voxnews.it la mia domanda all’Assessore al Bilancio, Rosario Poliso, della giunta tecnica di Aprile 2016, fu molto chiara:

Assessore, può farci una breve sintesi dell’attuale condizione del bilancio comunale?

Stiamo lavorando per la redazione del rendiconto di gestione 2015 e del bilancio di previsione 2016/2018, in maniera concomitante. Le novità introdotte dall’ “armonizzazione” hanno creato non poche difficoltà nella predisposizione dei nuovi documenti contabili. È in corso, inoltre, una ricognizione delle passività potenziali, al fine di salvaguardare gli effettivi equilibri finanziari.

Sul bilancio partecipato cosa può dirci?

Sono favorevole ed è un obiettivo di questa Amministrazione. Ho già dato la mia disponibilità alle associazioni del territorio per un incontro nel corso di questo mese. Ma la costruzione del bilancio partecipato deve passare attraverso una puntuale regolamentazione del processo partecipativo ed una fase sperimentale.

In un momento di continui tagli ai trasferimenti da parte dello Stato come può difendersi un Ente locale?

I tagli ai trasferimenti impongono agli enti locali una attenta politica di valorizzazione delle risorse umane e patrimoniali, nonché un miglioramento dell’azione di governo finalizzata al conseguimento di obiettivi di efficienza,efficacia ed economicità.

In questo, la partecipazione collaborativa dei cittadini può diventare una vera leva strategica.

Come state procedendo nella prima fase della “resa dei conti”?

Come le dicevo stiamo lavorando assiduamente per elaborare il Rendiconto 2015 ed il bilancio di previsione che richiederà un aggiornamento del Documento Unico di Programmazione. La concomitanza degli adempimenti non ha certamente agevolato il compito. Ma tutti i dirigenti sono al lavoro per quanto di propria competenza.

Con gli altri assessori abbiamo già definito le linee guida e l’idea, come più volte è stato già ribadito dai colleghi, è di operare in sinergia.

Solo oggi, ho scoperto che l’idea di suggerire un bilancio partecipato ed evitare il dissesto finanziario fu proposta dall’ex Assessore al Bilancio, Nunzia Orefice, il tecnico sopraggiunto in un secondo momento dalla composizione della giunta, che avrebbe dovuto rappresentare la “Fase 2” della rinnovata politica caivanese. Il tutto non è servito, poiché a Luglio 2016 fu dichiarato il dissesto.

Luglio 2016: il dissesto finanziario dichiarato

Ecco un articolo del giornalista Francesco Celiento.

“Sabato al prossimo Consiglio Comunale si discuterà del dissesto finanziario, un buco di quasi 30 milioni di euro, ma nulla cambia, gare europee che vincono sempre le stesse ditte, dirigenti che da anni restano seduti su quelle comode poltrone, e spese che restano tali, anzi…

Il sacrificio resta sempre dei contribuenti, cittadini che giorno dopo giorno hanno sempre più spese senza godere di nessun servizio, anzi…

Già cinque assessori, un commissario ad acta per il bilancio (2,000 euro), e con la crisi in essere si pensa di risparmiare? No anzi… Nominato il sesto assessore.

In data 16 giugno 2016 con determinazione n.1113, il Comune di Caivano ha speso per l’acquisto di giornali e riviste per la pubblica lettura per il solo mese di Giugno 411,10 €, più che in dissesto le casse del Comune sembrano belle piene, e il sindaco vigila con molta attenzione, come un buon padre di famiglia sulle spese… Anzi.

TARI: i conti non tornano

E poi parliamo del “tecnico”. Dopo aver assistito al waltzer del dissesto finanziario, eccoci ai conti della Tari che non tornano. Il sindaco Monopoli aveva sostenuto, previe interrogazioni, che la TARI non sarebbe aumentata perché bastava approvarla. Ma i consiglieri dalla maggioranza, il partito di Forza Italia, nel corso delle varie sedute consiliari sono passati ad una continua contestazione del bilancio. I dubbi e le perplessità riguardavano le sue previsioni. In tutto il periodo delle “contestazioni” non solo sono stati accusati di appartenere ad organizzazioni di stampo mafioso, ma sono stati derisi pubblicamente sui canali ufficiali del sindaco, in particolare su Facebook.

Nel frattempo però il Collegio dei Revisori dei Conti, nominato dalla Prefettura a mettere chiaramente a verbale, che la previsione della TARI 2017 non corrispondeva al costo del servizio per l’anno 2016, evidenziando un incremento di spesa che ha attualmente causato un danno erariale. Sul documento ufficiale, si legge:

“Il disavanzo registrato impatta in modo negativo sulla popolazione per maggiorazione della tariffa 2018”. Oggi è anche il Responsabile del Settore Ambiente del Comune di Caivano a dichiarare:

“I risultati mostrano che nel 2018, in riferimento al 2017 avremo per il servizio di raccolta dei rifiuti un AUMENTO CERTO rispetto agli anni precedenti”.

SOCIETÀPOLITICHE INTEGRATIVE-AMMINISTRATIVE: Quale futuro?

Per raccontare in modo sintetico tutto ciò che ha riguardato la questione dei rifiuti incendiati presso il campo rom autorizzato a Caivano, bisogna contestualizzare.

Durante il periodo primavera-estate 2017, l’anno peggiore per gli incendi e i roghi tossici, Caivano si è distinta come la terra degli olezzi, con:

  • Pneumatici in fiamme
  • Più di 200 frigoriferi bruciati
  • Rifiuti tossici
  • Carcasse di auto
  • Rifiuti urbani
  • Inneschi per favorire gli incendi e molto altro ancora…

In pole position con Acerra, Casalnuovo ed Afragola. Il quadrilatero della morte, che sorge intorno alla nuova linea ferroviaria d’alta velocità, la TAV.

Ecco, l’articolo del giornalista Pasquale Gallo:

Il Comune di Caivano ha speso in meno di un mese per il Campo Rom 73.627,00 € (iva inclusa) per diversi lavori per la pulitura di terreni adiacenti e spazi interni al campo.

Le due determinazioni firmate dal dirigente al ramo, Raffaele Celiento, elencano lavori svolti nel mese di luglio al campo Rom subito dopo il mega incendio delle carcasse di frigoriferi accantonate (da ignoti) nella zona confinante il campo e l’ex villa Moccia.

La determinazione n.550 del 4 agosto 2017 parla di rimozione, trasporto e smaltimento di materiali combusti e ulteriori carcasse di frigoriferi a via Cinque Vie. (51.240,00 € e 10.797,00 €)

La determinazione n. 561 del 7 agosto 2017 parla di rimozione, trasporto e smaltimento di rifiuti isolanti facilmente infiammabili presenti nell’ex villa Moccia (11.590,00 €).

Le cifre dovrebbero essere di 33 tonnellate di materiali isolanti, 28 tonnellate di materiale combusto e due cassoni di pneumatici portati via mentre resterebbero ancora a terra altre 40 tonnellate di materiale misto.

Il giallo dell’operazione è all’interno del Campo Rom con dei rifiuti che sulla carta dovevano essere recuperati, ma da foto e testimonianze pare che sia stato rimosso solo in parte un cumulo.

Dopo il termine del primo step di lavori è arrivata anche comunicazione da SMA Campania (società in house della Regione Campania, le cui attività sono finalizzate alla prevenzione e contrasto di attività illegali per l’ambiente) dei due cumuli all’interno del campo ad alto rischio di rogo tossico.

Alcune foto di quei cumuli sono state pubblicate anche dal sindaco Monopoli qualche settimana fa, ma non risulta nessuna foto della pulizia ultimata, anzi in nostro possesso vi sono quattro foto dei cumuli in giorni diversi con qualche particolare rilevante.

Ecco la foto del sito (interno al campo Rom) al momento della denuncia

La foto scattata dopo pochi giorni (a lavori ultimati) e denunciata da SMA CAMPANIA

Dall’alto due giorni prima del rogo interno al campo

Ecco la foto di dove sono andati i rifiuti speciali (in fumo)

Il comune denominatore delle tre foto è la pianta alla sinistra, prima è buttata nel cumulo, poi spostata a sinistra, poi bruciata insieme a tutto il resto.

Le domande che i cittadini caivanesi si pongono sono tante:

  • È giusto che un Comune in dissesto finanziario spenda tutti questi soldi per spostare solo materiale arso?
  • È normale che non vi sia prevenzione di nessun tipo?
  • Quanto costa, anche da parte di agenzie private, il controllo solo del campo Rom?
  • Chi vigila, sul lavoro fatto da queste ditte specializzate?

Queste sono solo domande, ma le certezze sono che i cittadini caivanesi spendono fior di quattrini non perché non vi è prevenzione e che oltre al danno c’è anche la beffa, perché devono quotidianamente respirare fumi tossici.

Controllo e sicurezza – Lo strano caso del lavoro dei vigili urbani

Il servizio dei vigili urbani è stato sospeso durante il mandato di Simone Monopoli, dopo aver dichiarato il dissesto finanziario. I vigili lavoravano solo durante le prime ore mattutine, quindi un part time, piuttosto che tutto il giorno, di conseguenza, tagliando le spese ai vigili urbani, Caivano dopo le 14.00 era terra di nessuno. I cittadini senza alcun controllo erano costretti a chiamare ogni volta i carabinieri, per qualsiasi disagio.

Addirittura, c’è stata una colletta da parte dei vigili organizzata spontaneamente, per far ripartire un semaforo presente ad un incrocio stradale che sbocca sul corso principale. Dopo la caduta dell’amministrazione e l’insediamento del commissario prefettizio Vincenzo De Vivo, in tre giorni, la situazione è stata ripristinata. Adesso, ci chiediamo chi è che pagherà il loro servizio.

Riconoscere ai rappresentanti della polizia municipale ciò che chiedevano da tempo era un sacrosanto valore istituzionale. A nulla sono serviti gli incontri e i tentativi di giungere ad un punto di incontro durante la giunta di Simone Monopoli, eppure è bastato che il commissario De Vivo analizzasse gli atti per capire come il loro caso fosse di primaria importanza per il paese.

Conclusioni:

Sono in attesa di un cambiamento che parti dal basso, per poi arrivare agli apici. Gli ordini europei, internazionali sono intrisi di clientelismo fino al collo, per poter incidere su di un cambiamento epocale. Oggi, troppe persone affollano le poltrone per la gestione della “cosa pubblica” e poche teste pensanti possono esprimere le proprie idee. Credo sempre che la politica debba partire, in primis dalla conoscenza, poi dallo studio delle municipalità, per poi passare ad una vera e propria messa in atto di una “sanificazione” della collettività. Questa è l’unica via che porta alla salvezza. Poi, per chi vuol fare il sofista, il marketing è un settore congeniale.

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