L’ultimo saluto di Caivano a Matteo Alberini

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Tutta la comunità di Caivano è ancora sconvolta per la scomparsa del giovane Matteo la cui vita si è spezzata troppo presto dopo una lotta estenuante contro il male del secolo.

La salma era arrivata a Caivano al Santuario di Campiglione venerdì alle 12,00 da Boston dove già il sabato precedente c’erano stati i funerali con la grande famiglia e il popolo americano che l’avevano accolto come un loro figlio.

In onore del papà Luigi, ex vigile in pensione, il corpo della Polizia Municipale al completo col comandante Gaetano Alborino hanno presenziato alla cerimonia restando al fianco dell’ex collega.

Matteo dopo aver studiato alla scuola alberghiera aveva deciso di fare il salto negli Stati Uniti e in breve tempo era diventato uno chef molto apprezzato, uno dei tanti italiani, nel caso specifico un caivanese, che in breve tempo era diventato una vera eccellenza.

L’intera comunità di Caivano, e non solo, si è stretta attorno alla famiglia Alberini, flusso continuo di gente fino alle 17,00 quando il priore del Santuario, Padre Cosimo Pagliara insieme a Don Peppino Esposito (chiesa di San Pietro) e Don Luigi del Villano (chiesa Santa Barbara) hanno ufficiato alla Santa Messa. Davanti all’altare la bara con la divisa da chef di Matteo, la bandiera americana, la sciarpa del Napoli Calcio e una tshirt con la dedica degli amici più cari.

Tante lacrime, troppe, per un ragazzo di soli 26 anni che ha avuto vicino nell’ultimo giorno una folla triste, disperata, ma in preghiera. All’ingresso della chiesa una foto di Matteo tra le nuvole pronto per il paradiso, perché se esiste quel posto, lui è sicuramente lì.

 

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