Caivano com’era… il ricordo di Peppino De Filippo (Prima puntata)

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La città di Caivano ha origini antichissime, prima estesa borgata agricola vicina ad Atella, poi popolata dagli Osci , poi dagli Etruschi, Romani e man mano fino ai giorni d’oggi.
Caivano ha guadagnano negli anni importanza perché posizionata a metà tra Napoli e Caserta e quando i viaggi erano molto lunghi diventava la sosta perfetta per i viaggianti.

Come scriveva lo storico Giovanni Scherillo nel 1800 il popolo di Caivano è buono, laborioso, rassegnato e di molto sentimento religioso, quindi chi arrivava a Caivano trovava ospitalità, prodotti tipici della terra, oltre ad arrivare in una zona fertile con il passaggio dei Regi Lagni voluti dai Borbone che portavano acqua fresca e limpida a tutta la zona a Nord di Napoli.
Purtroppo negli anni le cose sono cambiate e tanto, Caivano oltre alla normale crescita della cittadina ha visto di punto in bianco nascere un rione nella zona Nord, il Parco Verde, oltre a tutta la zona industriale di Pascarola, vedendo modificato il proprio Dna con l’arrivo di tante persone non indigene.

Come in tutta la Campania è arrivato l’inquinamento, gli sversamenti, i roghi e un piccolo paradiso è diventato l’inferno, dove quando ti va bene devi lottare contro spazzatura e puzza.

Il ricordo di Peppino De Filippo

Peppino de Filippo

Peppino De Filippo, non ebbero un rapporto sereno con il padre, e nei primi anni di vita venne affidato ad una balia che abitava a Caivano e per l’affetto che nutriva per questo paese chiamò la propria villa di Roma ‘Caivanella’.
Queste le parole scritte al sindaco Lanna nel 1962: ‘Caivano è stata la dolce terra della mia infanzia e tu non puoi immaginare, né credere e possano immaginare i caivanesi stessi, che ricordo io ne conservi. Tienilo bello il paese e tanto caro! Dico ‘Paese’ perché tale è rimasto nel mio ricordo affettuoso, ora sarà una cittadina e lo merita.
Sono cresciuto al sole di Caivano e all’ombra degli malti vigneti, m’è rimasto nel sangue, credimi, il calore benedetto di quella terra e la frescura delle sue campagne ubertose.
La mia ‘Caivanella’ di Roma vuole essere solo un nostalgico ricordo e questo non poche volte viene a rasserenarmi lo spirito’
Peppino de Filippo

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