L’origine delle zone di Caivano: ‘Mbont a foss’

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L’estremità di via Pignatelli, nel centro storico di Caivano, era detta ‘Mbont a foss’. Questo nome perchè nell’antichità quando nessuno aveva il gabinetto in casa i bisogni venivano fatti nei vasi da notte e al mattino presto venivano versati per strada dove era predisposto un incavo centrale.

incavo stradale

Al mattino era pericoloso passare sotto i palazzi più alti perchè c’era il rischio di essere colpiti dal lancio dai piani più alti.

Per ovviare a questo sconcio le autorità del tempo autorizzarono un dipendente denominato ‘o’ latrinaro’ che con un apposito carretto a forma di vaso grande la mattina raccoglieva tutto per poi sversare in un apposito fosso come un laghetto ubicato in fondo a via Piagnatelli dove defluivano anche le acque piovane, comprese quelle di Crispano e Orta di Atella.

I lavori per bonificare questi posti furono fatti dai Borbone. Dove ora sorge il Parco Taglia di Cardito vi era un laghetto che fu sostituito da un corso d’acqua, ‘O’ Curz’ che sfocia in contrada Sant’Arcangelo nei Regi Lagni. Furono bonificati anche altri terreni invasi da acque stagnanti e il pantano Acerrano.

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