Arrestato Luigi Pergamo, uno dei gestori dell’hotel Il Tricolore

0
11893

Questa mattina tre arresti da parte della DIA di Firenze, unitamente alla Polizia di Stato di Siena ed al Comando Carabinieri per la tutela del lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Luigi PERGAMO, nato e residente a Salerno, 44 anni, imprenditore, e due ai domiciliari a carico di Carmela CIMINELLI, nata in provincia di Potenza e residente nella provincia di Salerno, 38 anni, avvocato e moglie del PERGAMO, e Luigi PROCACCINI, nato a Benevento, 64 anni, imprenditore.

Luigi Pergamo è uno dei soci che rilevò la gestione dell’Hotel Il Tricolore di Caivano riaperto per l’occasione il 30 novembre 2019. Lo stesso Pergamo è stato candidato al Consiglio Regionale della Campania nella lista Partito Repubblicano Italiano.

I destinatari dei provvedimenti sono tutti indagati per associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di vari delitti di natura patrimoniale e tributaria. L’organizzazione si è avvalsa anche di due notai (E.E. DI 39 anni e S.M. di 38 anni con studio a Firenze) per la formazione di numerosi atti pubblici societari, quali volture di cessione di quote, affitto di aziende, cessioni di aziende, ideologicamente falsi circa la reale indicazione e titolarità effettiva dei soggetti coinvolti. Nei loro confronti è stata richiesta la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, che sarà eventualmente applicata all’esito dell’interrogatorio.

A capo dell’organizzazione è risultato essere Luigi PERGAMO che, con l’aiuto della moglie e dei suoi stretti collaboratori, per assicurare vantaggi e utilità a cosche calabresi, aveva messo in piedi una complessa attività illecita di spoliazione, sistematica, di beni delle aziende (strutture alberghiere) che conduceva, raggirando i cedenti sulla propria solvibilità, frodando il fisco, impiegando personale a nero ed intestando diverse società a prestanome.
Tra i vari passaggi societari sono emersi contatti con soggetti riconducibili alla criminalità organizzata calabrese, tuttora in corso di approfondimento.
Tra i delitti contestati, vi sono anche i reati d’intestazione fittizia di beni ed appropriazione indebita, in quanto i pagamenti destinati alle società fittiziamente intestate incaricate di gestire gli alberghi, soprattutto a Chianciano Terme (SI), venivano dirottati verso altre persone giuridiche, sedenti in altre città e apparentemente non riconducibili alle stesse persone fisiche, con grave nocumento ai creditori delle strutture alberghiere, di fatto insolventi e/o morose. Con questo meccanismo, sono state truffate importanti società di servizi pubblici Toscane, che di fatto hanno subito un pesante danno.
Di particolare rilievo la contestazione del reato d’intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro, c.d. caporalato, emerso in quanto il PERGAMO e due dei suoi prestanome avrebbero impiegato e/o reclutato, nell’ambito delle attività alberghiere gestite dall’associazione, manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori.

Quest’ultimi hanno evidenziato, infatti, particolari condizioni alle quali erano chiamati a sottostare: paghe di circa 500,00/800,00 euro al mese per prestazioni di lavoro di 10/12 ore al giorno, senza riposo settimanale, senza ferie né versamento di contributi.

Alcuni dipendenti non sono mai stati retribuiti e due donne hanno anche denunciato episodi di violenza sessuale da parte del datore di lavoro.
Oltre ai citati provvedimenti, il G.I.P. di Firenze – dott. MONETI – a conclusione di complesse indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della locale Direzione Distrettuale Antimafia – Dott. Giulio MONFERINI, ha disposto n. 15 perquisizioni locali di società riferibili agli indagati – alcune risultate inesistenti – con sedi a Firenze, Milano, Roma, Rimini, Chianciano Terme (SI), il sequestro delle quote del capitale sociale di n. 15 persone giuridiche, per un valore complessivo di oltre 600.000,00 euro, nonché n. 2 perquisizioni presso gli studi di due notai , entrambi di Firenze.
La complessa attività, coordinata dal II Reparto della Direzione Investigativa Antimafia, ha riguardato le province di Firenze, Siena, Salerno, Benevento e Napoli, e ha visto impegnati anche il personale della DIA di Napoli e Salerno, dei Comandi Provinciali Carabinieri e Guardia di Finanza e delle Questure nelle citate province.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here