Contro la violenza di genere, nascono tante iniziative a Caivano

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La violenza di genere è un argomento che dev’essere trattato con la giusta serietà e le dovute conoscenze, perché spesso si sottovaluta il fenomeno ed oggi Caivano è chiamata a dare un buon esempio.

Una stanza tutta per sé

Proprio ieri è stata inaugurata presso la Tenenza dei Carabinieri  “Una stanza tutta per sé”, dedicata alle vittime di abusi. Uno spazio per le donne che hanno bisogno di esprimere tutto il proprio dolore ed essere sostenute adeguatamente.

L’ iniziativa è stata promossa dalla Soroptimist Italia e dall’Arma dei Carabinieri. Presenti il Prefetto di Napoli Marco Valentini, il Procuratore di Napoli Nord, il Dottor Renzulli, il Comandante Provinciale di Napoli, il Generale Canio Giuseppe La Gala.

Cultura dominante maschilista

L’auspicio è che questo possa essere solo l’inizio di un cambiamento della cultura maschilista e dominante che impera nel nostro territorio.

Gli episodi di violenza di genere sono ricorrenti e si ripetono in tutti i contesti lavorativi, abitativi e relazionali.

Nuovi termini, stesso dolore

Fenomeni quali il mobbing, il gaslighting (o manipolazione psicologica maligna) che è una tattica violenta e subdola in cui vengono presentate alla vittima false informazioni con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione, il silenzio punitivo, le minacce, le aggressioni, lo stalking, il ghosting (l’arte di sparire senza lasciare tracce per indurre la vittima alla dipendenza emotiva) fanno parte del nostro quotidiano, ma ancora non “fanno rumore” rispetto agli episodi classici di cronaca nera, dove ad avere rilevanza è una notizia di ordine nazionale, e che dunque spicca sul resto dei “fatti ordinari” che passano in sordina.

Invece, è importante riconoscere i segnali:

Una violenza è senza età, genere, nome, status sociale e status symbol, ma dev’essere riconosciuta in quanto tale e prevenuta.

Il contesto locale

Proprio una settimana fa, in via Puccini, è accaduto un episodio davvero drammatico. Un esercente commerciale si è ritrovato a dover assistere ad una lite tra fidanzati, avvenuta all’interno di un’autovettura.
Lo scontro è stato molto forte, al punto che, l’uomo alzando la voce ha aggredito la compagna dandole degli schiaffi sul volto. La donna ha implorato aiuto all’esercente, il quale ha provato a sedare la lite, ma dopo pochi minuti, l’uomo ha messo in moto ed è scappato via, lasciando il commerciante senza la possibilità di intervenire.
Dopo qualche giorno, da un’idea di due amici, è stata installata una “panchina rossa” nel luogo dell’aggressione, come simbolo di una lotta quotidiana. Un gesto di solidarietà nei riguardi di tutte le vittime della violenza. La frase riportata sulla panchina è la seguente: «Non serve fare pace con una carezza, se poi devi diventare di nuovo un giocattolo rotto.» (Fabrizio Caramagna).

Cosa occorre fare?

È vero, Caivano è un paese riconosciuto per i fatti di cronaca nera, dove a spiccare sono sempre le solite vicende di ordine nazionale, ma ci sono tanti uomini e donne che lavorano per rendere questo luogo un paese migliore.

Forze dell’ordine, istituzioni, volontari, associazioni, assistenti sociali, gruppi di sostegno, professionisti, sacerdoti, insegnanti, presidi che formano il tessuto sociale e ogni giorno, silenziosamente, aiutano il nostro territorio a crescere con dignità e rispetto. Ci auguriamo che questo possa essere il primo passo per un futuro migliore.

E cosa bisogna fare, se non prendere coscienza di tutto questo e dire finalmente STOP!?

La violenza deve essere fermata a partire dal RISPETTO, dal VALORE e dal RICONOSCIMENTO dell’altro. Dalla ricerca delle cause che portano un individuo a commettere un reato, a manipolare qualcuno e poi successivamente lavorare sulla relazione affinché si possa creare e non distruggere.

 

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