Ai caivanesi è stata tolta l’aria per respirare, altro che covid e spari

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E’ una rivolta sui social degli abitanti di Caivano, che non sono più interessati a leggere di covid, criminalità, spari o altro, la gente, quella che gioco forza è costretta a restare in città con le elevate temperature del periodo chiede solo di poter respirare.

Ogni sera e notte è sempre la stessa storia, una cappa maleodorante, fumo, miasmi, odori acri e insopportabili che fino al mattino costringono la cittadinanza a stare completamente chiusa in casa.

Un odore misto al bruciato e ai rifiuti, ma nessuna risposta arriva dall’amministrazione. Nessuna zona di Caivano è esclusa, segnalazioni da tutti i quartieri, da Pascarola al centro storico, dal Parco Verde alla Scotta.

Nulla è cambiato! La storia si ripete ed è la stessa e forse ancor più drammatica.

Postiamo lo sfogo della scorsa estate del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna che non usò mezzi termini: ‘L’aria continua ad essere irrespirabile soprattutto d’estate, con i roghi che ancora continuano, e la puzza nauseabonda che molte volte, soprattutto la sera, dobbiamo respirare. Altro che mascherine per non prendere il contagio,  la mascherina a noi serve contro la puzza e contro quello che dobbiamo respirare, e niente viene fatto per controllare la qualità dell’aria, le centraline sforano continuamente e intanto ci si continua ad ammalare e a morire’

 

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Pasquale Gallo, nella comunicazione da più di vent’anni, ha studiato Marketing e Quality e cura diverse campagne pubblicitarie regionali. Giornalista pubblicista dal 2007, ha sempre scritto di sport, partendo da testate cartacee come Cronache di Napoli, Il Roma e Il Partenopeo, entrando nel web fondando Pianetanapoli nel 2006. Ad oggi oltre ad essere editore di Zona Calcio, portale e trasmissione radiofonica, collabora con TuttoCasertana e Capri Event Tv. Nel 2015 fonda IlgiornalediCaivano.it che non è solo un progetto editoriale, ma un vero punto di riferimento per l’intera cittadinanza con un continuo interagire attraverso email e social network.

1 COMMENT

  1. Chi si deve ringraziare per quello che avviene? Possibile che dopo tanti anni si continua come se niente fosse ad ammorbare l’aria? Siamo sicuri che gli STIR non sono responsabili e nemmeno le ecoballe che stanno distruggendo l’ambiente? E il sempre presente bassolino è al di sopra di ogni sospetto per la licenza concessa di allocare gli stir ad IMPREGILO a proprio piacimento lungo l’asse di supporto della programmazione economica affossando ogni speranza di sviluppo economico e con esso il territorio che è diventato la terra di nessuno?. Ancora con il PD? A quando la rivolta di chi non è più disposto a fare da cavia agli esperimenti dei soliti noti?

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