Caivano, disoccupazione giovanile al 65% nel 2011, e nel 2021?

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La disoccupazione è sempre un tasto dolente per i cittadini di Caivano. Oggi, i giovani hanno difficoltà a trovare un lavoro per diversi motivi. Facendo riferimento ai dati Istat, in riferimento al sito 8mila Census (censimento che viene effettuato ogni 10 anni) i dati in confronto al 1991, al 2001 e al 2011 sono poco confortanti, bisognerà aspettare l’anno prossimo per avere un resoconto del 2021.

Inziamo a dire che per comprendere il fenomeno della disoccupazione, bisogna partire dall’analisi delle variabili e degli indicatori e stabilire anche le dimensioni, ovvero disoccupazione maschile, femminile e giovanile.

In riferimento alla disoccupazione giovanile, le variabili che dobbiamo considerare sono:

Variabili

  • La bassa scolarizzazione
  • Servizi di trasporto carenti
  • Poche attività ricreative presenti sul territorio
  • Bassissima presenza di agenzie di lavoro in loco
  • Scarsa valorizzazione delle competenze tecniche e relazionali da parte dei datori di lavoro verso il personale
  • Pochi investimenti per l’inserimento dei giovani
  • Assenza di progetti di inclusione e valorizzazione delle politiche giovanili

Indicatori

Secondo i dati, facendo un confronto tra il 1991, il 2001 e il 2011, la situazione in riferimento al tasso di disoccupazione è nel 1991 la seguente:

Tasso di disoccupazione maschile 50.1 33.1 30.4
Tasso di disoccupazione femminile 68.8 53 44.8
Tasso di disoccupazione 54.2 39.3 35
Tasso di disoccupazione giovanile 88.5 72.7 65.5
–                                                       1991     2001    2011

 

Come si può notare, mentre la disoccupazione maschile tende a diminuire negli anni, stessa sorte per quella giovanile (entrambe ridotte di 20 punti in percentuale in 20 anni) la femminile resta sempre la più elevata.

In sintesi, in vent’anni, la disoccupazione femminile a Caivano si è ridotta di nove punti in percentuale, ciò equivale a dire che non c’è stata abbastanza evoluzione culturale ed imprenditoriale tale da permettere l’inserimento lavorativo per le donne. 

Un triste record per i cittadini di Caivano che purtroppo conoscono bene le problematiche del mondo femminile. Poche opportunità per crescere ed apprendere e quindi pensare al costruirsi di una carriera. Le giovani caivanesi sono costrette ad emigrare, sia per le soft skills che per le high skills la situazione non cambia (alte competenze, medie competenze).

Partendo dalle variabili, l’ istruzione non sempre è un ostacolo, il momento di maggiore difficoltà è dato dal post lauream, quando non esistono opportunità di lavoro con aziende del territorio per tirocini, formazione e stage. Pochissime opportunità presenti nell’area industriale, c’è ancora tanto da fare per le nostre concittadine.

 

Se solo pensiamo alle premesse iniziali della campagna elettorale proposta dall’amministrazione attuale, ci rendiamo conto che almeno per ora non siamo riusciti a veder realizzato alcun rapporto di collaborazione tra le aziende e i nostri giovani.

Oggi più che mai occorre una classe dirigente istruita, per dare la possibilità ai cittadini di poter trovare lavoro anche nel proprio territorio.

Ci auguriamo che questo sia possibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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