Arriva, sul fronte della buona sanità campana, ancora un’importante novità dalla “Casa di Cura Salus” di Battipaglia, che ha attuato il progetto denominato “Previeni il tumore al colon retto”, un’azione tesa al benessere dei cittadini che abitano un territorio che negli ultimi anni è balzato alla ribalta per l’incidenza dell’inquinamento sulla qualità della vita.
E’, purtroppo, tristemente noto che la Campania sia la maglia nera di malati oncologici, rispetto al numero di abitanti. Infatti, i tumori in Campania sono una vera e propria piaga e a riprova di ciò esistono numerosi studi che di anno in anno riportano dati aggiornati che mostrano la difficile situazione sanitaria. E’ riconosciuta, altresì, l’importanza della prevenzione eseguendo screening periodici. Una situazione aggravatasi negli ultimi due anni, in seguito alla pandemia causata dal covid-19, che ha provocato un brusco rallentamento nell’attuazione dei programmi di screening, soprattutto durante le fasi iniziali dell’emergenza. Ciò ha comportato effetti sulle diagnosi precoci di molte patologie, tra cui quelle tumorali.
LE DICHIARAZIONI
“Con questo slogan – spiega il dottor Ottavio Coriglioni, amministratore delegato dell’imponente struttura sanitaria battipagliese (nella foto in basso) – abbiamo deciso di proporre, non soltanto alla popolazione battipagliese, ma anche ai cittadini della Provincia e della Regione in genere, uno screening del sangue occulto nelle feci, che può essere predittivo di una patologia tumorale. Siamo consapevoli che i dati sulle patologie tumorali della nostra Provincia e della Regione non sono dei migliori e, pertanto, crediamo profondamente che la prevenzione possa aiutarci a migliorare la salute sul vasto territorio, fornendo così anche una relativa banca dati attendibile”.
Poi Coriglioni, prosegue. “Crediamo che gli individui vadano “provocati” da questo punto di vista, invitandoli ad utilizzare le opportunità che la scienza offre per avere la consapevolezza della salute e del proprio corpo. Per questo motivo pensiamo che queste iniziative vadano implementate e, certamente, ne proporremo ancore altre. Non bisogna avere paura di scoprire il problema, ma averne consapevolezza per combatterlo, sapendo che uno screening può salvare davvero la vita”.
LE CIFRE
Un dato importante, riportato recentemente in alcuni studi, riguarda le differenze di stadio alla diagnosi nel tumore del colon e nel tumore della mammella, il secondo forse più conosciuto del primo. Sono oltre mezzo milione le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del colon retto (280.300 uomini e 233.200 donne).
Il tumore al colon retto è tra le prime cause di mortalità a livello mondiale. Si presenta, soprattutto, negli individui sopra i 50 anni di età. Tale tipo di neoplasia comincia con piccole lesioni come un polipo o adenoma che si sviluppano lentamente, cominciando a sanguinare molto tempo prima della comparsa di altri sintomi. Questo sanguinamento all’inizio non evidente ad occhio nudo e per tale motivo si effettuano esami specifici. A differenza degli altri screening con un semplice esame è possibile prevenire insorgenza di una patologia prima che essa si verifichi. I tumori del colon-retto si riconducono a stili di vita e familiarità, oltre che all’inquinamento. Fattori di rischio sono rappresentati ad esempio da eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcool. Fattori di protezione sono rappresentati dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio.
Da annotare che, secondo un recente studio in Italia, tra il 2015 e il 2021, i tassi di mortalità per tutti i tumori sono diminuiti circa del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne. Tuttavia il numero di decessi è aumentato dello 0,6% per gli uomini e del 2 % per le donne, raggiungendo rispettivamente 100.200 e 81.100 morti, riflettendo l’invecchiamento della popolazione (in controtendenza rispetto alle statistiche nazionali resta il Sud). Non perché il Nord sia meno inquinato del Sud, non perché ci si ammala meno, a dirlo sono i dati, ma perché a loro è garantita una sanità diversa. La migliore qualità complessiva della sanità del Nord Italia rispetto a quella del Sud e alla Campania, mitiga il drammatico dato di incidenza rispetto alla mortalità. Come già scrisse Libero in prima pagina, il Nord è molto più inquinato e, quindi, ci si ammala di più, ma si vive più a lungo, grazie a una sanità migliore.
La crisi del Covid-19 ha reso tutti noi più consapevoli che bisogna riportare la tutela della salute, e dunque gli investimenti sulla sanità. Ricordandoci sempre della nostra Costituzione che esplicitamente tutela il diritto alla salute, poiché esso rappresenta per il costituente un fondamentale diritto dell’individuo, oltre ad un interesse primario per la collettività. Il diritto in esame è l’unico ad essere qualificato come “inviolabile” dalla Costituzione. Esso si sostanzia nel diritto all’integrità fisica e psichica, sia nel senso di poter avere trattamenti medici di prevenzione e cura, sia nel senso di poter godere di un ambiente di vita e lavoro salubre.
L’imponente struttura sanitaria della clinica “Salus” di Battipaglia, in via Federico Confalonieri