C’è tanta preoccupazione tra gli imprenditori della zona Asi di Pascarola per i costi delle ultime maxi bollette di gas e di energia elettrica arrivate in questi giorni e balzati alle stelle.
Prezzi che stanno diventando sempre più insostenibili per l’economia delle imprese e che mettono a rischio sia la produttività che migliaia di posti di lavoro.
E a lanciare l’Sos è Nino Navas, vicepresidente del Consorzio Asi di II livello di Caivano. Qui sono ubicate oltre 100 attività produttive che, compreso l’indotto, danno lavoro ad oltre 5mila persone.
Navas chiede un intervento urgente del Governo e delle istituzioni regionali a causa del vertiginoso aumento delle bollette di gas e dell’energia elettrica, che sta letteralmente affossando le aziende del polo industriale di Caivano e le filiere ad esso collegato. Il futuro appare incerto.
LE DICHIARAZIONI
“L’Asi di Pascarola – spiega Navas – è una delle più grandi realtà produttive del Sud e ogni anno il fatturato si attesta sui 5 miliardi di euro. Purtroppo le esose bollette che stanno arrivando in questo periodo mettono in ginocchio l’intera cittadella industriale. In discussione ci sono migliaia di posti di lavoro. Le aziende sono in seria difficoltà e non riescono più a sostenere i mega costi energetici. Ad esempio la Giaguaro (ex Cirio): da 180 mila euro dello scorso anno, si è vista ora recapitare una salatissima bolletta di gas che sfiora il milione di euro. Ma abbiamo altre imprese che hanno ricevuto bollette “proibitive”, come Unilever, Borbone, Fresystem e Wbo, ex Italcables, l’azienda salvata dagli stessi dipendenti che ora intravedono di nuovo il baratro. Se il governo non interviene in tempi brevissimi, il rischio chiusura è davvero alle porte”.