Stupro Caivano, uno degli indagati ai domiciliari fuori regione

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Emergono novità sul caso dello stupro di gruppo ai danni delle due cuginette di Caivano. Uno dei maggiorenni, indagato per abusi sessuali, è stato scarcerato passando ai domiciliari (con il braccialetto elettronico) in un comune del Veneto.

I due indagati, Paquale Mosca detto “Paky” e Giuseppe Varriale detto “zingariello” sono stati arrestati lo scorso ottobre, ma ieri il gip del tribunale di Aversa-Napoli Nord ha accolto l’istanza dell’ avvocato Giovanni Cantelli difensore di Pasquale Mosca, disponendone la scarcerazione con la sostituzione della misura cautelare più afflittiva, ossia quella degli arresti domiciliari fuori regione, in provincia di Venezia, presso l’abitazione di una congiunta del Mosca. 

A disporre i domiciliari è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord Fabrizio Forte che ha accolto, nonostante il parere contrario della Procura, l’istanza di sostituzione della misura cautelare avanzata dalla difesa del 19enne.

Le motivazioni del giudice

L’istanza, presentata dall’avvocato Giovanni Cantelli, ha messo in luce la condizione di precarietà psicofisica derivata da un ritardo mentale dell’indagato sotto accusa, per i reati di violenza sessuale ai sensi dell’articolo 609 octis c.p., minacce ai sensi dell’articolo 612 c.p., e per diffusione di immagini o di video sessualmente espliciti ai sensi dell’articolo 612 ter c.p.

Pasquale Mosca è stato considerato, sin dal primo momento, il protagonista principale dello stupro di gruppo, ha coinvolto con sé un giovane di 18 anni e sette minorenni, in quanto definito “altamente violento e trasgressivo”. 

 

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