Meloni, Porta a Porta e Caivano!

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Don Patriciello egiorgia Meloni a Porta a Porta

Mi è capitato di ascoltare la Meloni che, nel salotto buono della politica italiana, su sollecitazione del giornalista Bruno Vespa, ha illustrato, le cose fatte per far uscire il nostro paese dal degrado e la sua politica per le periferie in difficoltà in tutta la nazione.

Insomma quello che il governo sta facendo per Caivano è solo un esperimento che, in caso di successo, sarebbe  un esempio da esportare anche altrove per rendere vivibili le periferie degradate di tutto il Paese.

Per quanto riguarda la nostra città, la presidente del consiglio ha confermato il suo impegno  e la  parola data insieme a tutti i rappresentanti del governo, per restituire Caivano ad una vita civile e, in aggiunta a ciò, si detta sicura che tutto sarà realizzato in tempi brevi per raggiungere lo scopo prefisso. Infatti, già si è provveduto al potenziamento  dell’organico della polizia per rendere sicuri gli spazi pubblici e serena la vita dei cittadini caivanesi unitamente all’assegnazione di più magistrati al tribunale di Napoli Nord per far diminuire i tempi dì attesa di quanti si rivolgono ad esso per avere giustizia per i torti subiti.

Inoltre si è dichiarata soddisfatta per l’apertura dello spazio pubblico “ Il cuore verde” che, allocato presso la Delphinia, rende salubre uno spazio degradato e che, una volta recuperato, permette a tutti di passare il proprio tempo libero in una serenità garantita dalla salubrità del luogo e dalla presenza della polizia di stato.  Già da adesso questo bosco, realizzato in tempi record, è frequentato da bimbi con i genitori e tanti anziani che hanno bisogno di aria buona e tranquillità lontana dal traffico che avvelena l’ambiente e rende insicure le strade cittadine e fa nascere pensieri positivi quali la tutela del verde e la cura del parco in chi lo frequena. Anche l’inizio del recupero del mega impianto sportivo che sarà consegnato alla città alla fine di maggio del 2024, lascia ben sperare nella conclusione positiva del viaggio iniziato grazie all’iniziativa di don Patriciello.

A fronte di tali lusinghieri successi della Meloni, io sento già gli avversi numi e il ripetersi delle tante recriminazioni degli eredi del “bassolinismo” che bollano le parole del capo del governo come un’interessata passerella destinata a svanire con le celebrazioni delle prossime elezioni europee. Come sempre il flatus vocis di chi, per il passato mai si è impegnato nella cura della vita dei caivanesi in genere e del Parco Verde in particolare, lasciandolo nell’abbandono e nel degrado sociale, si fa sentire solo adesso con un fastidioso frastuono. 

Anzi, come per il resto del paese, mai il Parco Verde ha visto la presenza di assistenti sociali che si preoccupassero dei tanti problemi dei nuovi caivanesi o altre iniziative tese ad alleviare il malessere sociale degli abitanti. Anzi gli assistenti sociali erano del tutto inesistenti nell’organico del Comune e forniti al paese solo adesso, grazie  alla Premier che si vorrebbe contestare. Mai l’interesse privato di qualche amministratore è stato trascurato e quello pubblico perseguito per non fare dubbi affari come testimoniato dagli arresti di amministratori che in combutta con la camorra taglieggiavano le risorse del comune. Mai ci si preoccupava di non fare spese sbagliate e non sorrette da deliberazioni scevre da dubbi. 

Oggi il bassolinismo, sconfitto dagli amici della città che hanno sfiduciato un sindaco modesto e non capace di affrontare il male di vivere di tanti caivanesi che lo avevano eletto, si rifugia in un colpevole silenzio. Lo stesso ex sindaco è reticente su cose che doveva sapere, come sostengono i magistrati inquirenti, e afferma di non conoscere le cose che invece aveva il dovere di conoscere.

Ingenuità come diceva Troisi per Andreotti? Quien sabe?! Sapremo tutto appena l’inchiesta sarà conclusa e rese pubbliche le determinazioni. Certo è che Caivano ha bisogno di ben altri amministratori che dovranno essere persone serie e capaci di governare per le competenze acquisite e rese manifeste già nella loro vita privata e che comunque non erano parte passiva della maggioranza appena sfiduciata .    

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