CAIVANO – Arriva la stangata per politici e funzionari che negli anni scorsi non avrebbero provveduto a riscuotere i canoni di locazione degli edifici siti nel rione Parco Verde. Indagati eccellenti gli ultimi due ex sindaci, Tonino Falco e Simone Monopoli, e sei funzionari ed ex funzionari del Comune, che dal 2001 gestisce l’enorme complesso popolare.
La Procura regionale contabile ha scritto testualmente che le persone indicate avrebbero mancato di riscuotere, nè posto in essere azioni volte a recuperare il credito, nè tantomeno erano a conoscenza delle tanti occupazioni abusive (spesso decise dai capiclan, ndr); in pratica il Parco Verde era un quartiere a sé, il Comune proprietario, non sapeva neppure chi ci abitava realmente e non regolarizzava chi voleva mettersi a posto. Paradossalmente l’unica casa regolarizzata era quella della sorella di Pasquale Fucito che, come si legge nel comunicato stampa, “fu assegnata dall’ente locale (nel 2014, ndr) con estrema perizia e sollecitudine”.
Ieri mattina l’ufficiale giudiziario ha provveduto a notificare gli ultimi inviti a dedurre che, nella giustizia contabile, equivalgono all’avviso di garanzia a livello penale. Le indagini sono state condotte dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, pm Ferruccio Capalbo, in collaborazione con la tenenza dei Carabinieri di Caivano dal 2014. Un’indagine lunga e non facile, visto che molte carte richieste non venivano concesse, anche perchè risultate scomparse, ed i militari sono dovuti ricorrere al sequestro. Una mole enorme di documenti da esaminare per capire i responsabili reali dei mancati introiti nelle casse del Comune.
I provvedimenti si riferiscono al solo anno 2009 per cui giudici contabili contestano agli indagati di non aver posto in essere atti conseguenziali verso gli utenti morosi per recuperare le somme non pagate per circa un milione e mezzo di euro, fra i 750 alloggi e le 32 attività commerciali esistenti nel Parco Verde. Per questo motivo dovranno difendersi dall’accusa di danno erariale gli ex sindaci Antonio Falco (in carica dal 2010 al 2014) a cui i giudici contabili chiedono 273.000 euro, e Simone Monopoli (in carica dal 2015, ultimo anno in cui si potevano contestare e recuperare le somme, al 2017), che dovrebbe dare 142mila euro, l’ex segretario comunale in carica durante la giunta comunale capeggiata da Tonino Falco, Vittorio Ferrante (100mila euro); più numerosa la pattuglia di funzionari del Comune in servizio o in pensione: invito a dedurre per Gennaro Sirico (100mila euro), storico responsabile dei tributi del Comune di Caivano, Stefano Lizzi (273mila euro) e (Lello Celiento 50mila euro), in quanto per un periodo responsabili del settore Patrimonio dell’ente, e i dipendenti in pensione Lello Esposito (100mila euro) e Giovanni Zampella (273mila euro).
Ovviamente tutti, fino a prova contraria, sono innocenti, ma comunque l’inchiesta contabile va avanti e potrebbe prendere in esame anche altri anni e quindi rischia di toccare altri dipendenti e politici. Le persone coinvolte in questa tranche hanno adesso 45 giorni di temo per presentare le loro controdeduzioni.
AGGIORNAMENTO – Tutte le otto persone a cui è stato notificato l’invito a dedurre dovrebbero dare ciascuno, inoltre, circa 16mila euro per danno d’immagine.