Caivano tra sperpero di denaro pubblico e strane alleanze.

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Poco tempo fa ho dovuto affrontare le tante lamentele che, riferendosi alla visita di Giorgia Meloni, lamentavano una passerella della Premier finalizzata a fini elettorali. Inoltre si sosteneva che l’eccessiva presenza dei fatti del Parco Verde nascondevano una diversa realtà fatta di persone oneste e intelligenze di tutto rispetto che non meritavano la gogna mediatica necessitata dagli eventi che motivavano a Caivano una massiccia presenza delle forze dell’ordine.

Più volte mi sono preoccupato di sostenere che la sola repressione dei reati non era la soluzione del mal di vivere del quartiere e che anzi era necessario fare anche opera di recupero sociale di quanti lo volessero e promuovere l’integrazione delle tante persone per bene che vivono nel quartiere.

In verità tale considerazione era stata fatta propria anche dallo Stato che ha avviato tante iniziative atte a recuperare nel quartiere e nel resto di Cavano il valore e utilità della legalità. A riprova di ciò, oggi mentre scrivo il Ministro Valditara sta visitando le scuole del paese e potrà rendersi conto dell’esistenza di vere e proprie eccellenze educative, tra cui spiccano gli istituti comprensivi guidati da Rosa Celiento e Rosaria Peluso che hanno fatto della lotta alla dispersione scolastica il loro biglietto da visita.

Infatti se nel primo, grazie all’attività di Anella Crispino l’attività manuale è diventata strumento di apprendimento in serenità, grazie alla lavorazione con la creta, nel secondo poi l’attività di integrazione tra diversi è favorita dal lavoro green che negli spazi verdi voluti fortemente dalla dirigente Rosalba Peluso, ospitando lezioni e attività all’aria aperta che  inverano la pedagogia di Tommaso Campanella e del suo apprendimento giocoso.

A completamento di ciò la scuola Don Milani opera nel solco del lascito della dirigente Franca Falco, che ha fatto dell’educazione degli ultimi il proprio credo e funzione.

Purtroppo, se, nel sociale, Caivano brilla per operosità e ingegno che come sostiene Navas, V. Presidente dell’ASI locale, nella direzione del Comune tutto dovrebbe cambiare.

Gli arresti recenti di politici e funzionari del comune mostrano una realtà dura da digerire.  Altro che Parco Verde!

Se in tale quartiere la separazione tra malaffare e persone oneste è netta, nella politica locale tutto è nebuloso e difficile da interpretare. Come si sa ieri sono stai arrestati amministratori, funzionari e camorristi che secondo l’atto d’accusa della Procura della Repubblica, in combutta tra loro avrebbero inquinato, per lucro non dovuto, l’attività amministrativa della sfiduciata giunta Falco.

Che dire! Nulla di nuovo sotto il sole? Purtroppo no!

Per la prima volta a Caivano ci sarebbe stata una perversa alleanza tra chi ha il compito di agire nel rispetto della legge e chi dell’illegalità ha fatto il proprio percorso di vita malavitosa.

E nel frattempo il sindaco che faceva ? Imitava l’Andreotti descritto da Troisi, che lo voleva come padre per la sua ingenuità?

Io non mi intendo di queste cose, mi basta solo considerare che il primato del PD va messo in discussione, sia per la sua azione passiva nella precedente fase politica, sia per le sue responsabilità nella creazione dei debiti non solvibili da parte del comune che furono alla base del dissesto doverosamente dichiarato dalla giunta Monopoli. Per cui non mi attardo ad aspettare le risultanze della magistratura e mi rivolgo a quanti vogliono il bene di Caivano a votare per coloro che hanno mandato a casa una giunta pericolosa ed inefficace.

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