Il ritorno dei playout tra Salernitana e Sampdoria, in programma domenica 22 giugno allo stadio Arechi, chiuderà una delle stagioni più tormentate della storia recente della Serie B. Non solo per quanto accaduto sul campo, ma soprattutto per una serie di episodi extracalcistici che hanno stravolto i verdetti e costretto Lega e club a rincorrere l’equilibrio tra giustizia sportiva e salute pubblica.
Brescia, penalizzazione e valzer di posizioni
La vicenda si è intricata a partire dal caso Brescia. Il club lombardo, inizialmente salvo al termine della stagione regolare, si è visto infliggere una penalizzazione di quattro punti per gravi irregolarità finanziarie. La sanzione è stata confermata dal Tribunale Federale e ha cambiato radicalmente la classifica finale, facendo scivolare il Brescia in zona retrocessione diretta e offrendo una possibilità insperata alla Sampdoria, che era originariamente tra le tre squadre destinate alla discesa in Serie C.
La Salernitana avrebbe dovuto comunque disputare i playout ma, sin dal primo istante, ha fatto capire quanto la decisione non sia stata condivisa, facendo anche appello per evitare la disputa della doppia sfida e giocare il prossimo campionato a 21 squadre.
All’andata meglio la Samp, poi il caos
La gara d’andata, giocata al Ferraris di Genova, ha visto la Sampdoria imporsi per 2-0 grazie alle reti di Meulensteen e Curto. Un risultato netto che ha dato ai blucerchiati un vantaggio importante in vista del ritorno. Ma tutto è precipitato meno di 24 ore dopo.
Durante il volo di ritorno a Salerno, diversi membri della Salernitana – giocatori e staff – hanno iniziato ad accusare forti dolori addominali e sintomi riconducibili a un’intossicazione alimentare. Ventuno persone coinvolte, otto ricoveri in ospedale, allenamenti sospesi e una richiesta formale di rinvio della partita. L’episodio ha attirato l’attenzione delle autorità, che stanno indagando sul pasto servito tra hotel e volo di rientro, con particolare attenzione a un piatto di riso consumato poco prima della partenza.
Rinvio e tensione: l’Arechi sarà l’ultima parola
Di fronte a una situazione sanitaria oggettivamente critica, la Lega Serie B ha accolto la richiesta della Salernitana, rinviando ufficialmente il match di ritorno dal 20 al 22 giugno. Una scelta inevitabile, ma che ha aumentato la tensione tra le parti. Il club campano parla apertamente di “avvelenamento”, mentre la Sampdoria – pur mantenendo un profilo basso – sottolinea la regolarità della prima sfida e rivendica il diritto a una conclusione equa della stagione.
Il ritorno all’Arechi si giocherà con due certezze: la Salernitana dovrà vincere con almeno due gol di scarto per allungare la sfida ai supplementari, tre per salvarsi direttamente. Alla Samp, invece, potrebbe bastare anche una sconfitta di misura per conservare la categoria. In caso di parità complessiva, resta valido il criterio della miglior posizione in classifica, che favorisce i blucerchiati.
In mezzo a questo intreccio sportivo e giudiziario, molti osservatori stanno seguendo con attenzione anche l’evoluzione delle quote serie b della giornata, che fotografano una partita dai tanti scenari possibili ma si mantengono neutrali nel riflettere la complessità del momento.
Una stagione da dimenticare o da ricordare?
Al di là del risultato, la stagione 2024/25 verrà ricordata per l’intreccio di giustizia sportiva, sanità pubblica e incertezza regolamentare. Il caso Brescia, con la sua penalizzazione arrivata a stagione conclusa, ha scatenato reazioni da ogni parte, riaprendo polemiche su tempistiche e modalità delle sentenze federali. L’intossicazione alimentare della Salernitana ha sollevato poi questioni ancora più delicate, che esulano dal pallone: sicurezza degli atleti, responsabilità logistiche, gestione delle emergenze.
Ora il campo tornerà finalmente protagonista. Ma il ritorno dei playout sarà molto più di una semplice gara per non retrocedere: sarà un giudizio collettivo su come si possa, o non si possa, gestire un campionato professionistico tra imprevisti e fragilità. Il verdetto dell’Arechi dirà chi resta in B. Ma la vera domanda è: in che modo?